Friulander
Udinese – Milan 0 – 3
Correva l’anno 1986. Un giovane Christopher Lambert diventava famoso con una pellicola diretta da Russell Mulcahy. Certo, nel film l’attore francese, naturalizzato statunitense, poteva contare nel cast accanto a lui un esperto Sean Connery al quale, quasi sicuramente, ha chiesto parecchi consigli. La trama semplice ma avvincente era caratterizzata da una razza di immortali sulla Terra che anziché godere di questo privilegio si rincorrono per secoli affinché uno solo di loro rimanga in vita e acquisisca una ambitissima ricompensa. Il nome, Highlander, deriva dal territorio scozzese che ha visto la nascita del protagonista. Ebbene, non posso affermare con sicurezza che Christian Pulisic rimarrà a lungo nelle fila dei rossoneri. Con il CEO Friulans ci si può aspettare di tutto. Tijjani Reijnders insegna. Tuttavia, finché resterà al Milan e in special modo dopo la gara di Udine, l’americanino preferito da noi tifosi può fregiarsi del titolo di Friulander, come un immortale che dopo un inizio stagione caratterizzato da leggeri infortuni e instabilità fisica si è caricato sulla schiena la squadra e vince quasi da solo il confronto che Massimiliano Allegri ha definito in sala stampa il più difficile della stagione. Come ogni tifoso milanista sa, giocare a Udine non è mai facile. Tornare a casa con un 3 a 0 e una partita disputata in maniera magistrale non è impresa da poco. Christian Pulisic e i ragazzi allenati da Max Allegri ce l’hanno fatta. Anche se il Tecnico livornese non era in panchina bensì in tribuna, la risposta della squadra alla sua ingiusta espulsione dopo quanto detto al quarto uomo nella partita precedente è stata degna di una formazione con la cosiddetta “cazzimma”. Da sottolineare la forte arrabbiatura del Tecnico, ripreso in tribuna dalle telecamere dello stadio, quando a risultato acquisito ha notato un calo di tensione e attenzione che poteva finire col far subire un gol e rovinare la striscia di clean sheet consecutivi sin qui ottenuta. Il Mister non apprezza che si entri negli spogliatoi prima del triplice fischio dell’arbitro e fa bene a pretendere dai suoi ragazzi il massimo dell’impegno. A tal proposito, va annotato che proprio dopo che il livornese ha dichiarato alla stampa che apprezza moltissimo il lavoro sin qui svolto da Youssouf Fofana ma che si aspetta da lui una maggiore incisività nel tabellino dei marcatori, il francese abbia segnato un gol. La comunicazione, insegna il Tecnico, è importante quasi come la preparazione fisica e lui si destreggia bene in tal senso. Ciò che stupisce non è come egli abbia preso le redini di questa squadra depotenziata durante il calciomercato e l’abbia trasformata in pochi mesi in una “gioiosa macchina da guerra”. In effetti, appare più straordinario come i due allenatori che lo hanno preceduto, che vantavano diverse esperienze internazionali, non abbiano saputo fare quasi altrettanto con formazioni sulla carta superiori a quella attuale. Chissà. Resterà un dilemma senza risposta per decenni. Tuttavia, ai nostri dirigenti sarebbe bastato scorrere un qualsiasi almanacco del calcio per scoprire che allenatori stranieri (non “italianizzati” in precedenza come calciatori come Nils Liedholm, ad esempio) non hanno mai portato buono al Milan, qualsiasi sia il motivo che caratterizzi questa particolarità.
La partita giocata in Friuli, a Udine, ha messo in mostra il collettivo rossonero che comincia a muoversi secondo i dettami tecnico tattici del suo Mister. Anche se all’inizio della partita non è stato proprio così. Davanti al 4-4-2 di Runjaic, il Tecnico aveva inizialmente adottato un modulo che prevedeva 3 in difesa (Tomori, Gabbia, Pavlovic), quattro a centrocampo (Saelemaekers, Fofana, Modric e Estupiñan), due mezze punte (Rabiot e Pulisic) e un attaccante (Gimenez). Tuttavia, non appena si è reso conto che la squadra aveva bisogno di superiorità numerica in mezzo al campo per sovrastare l’avversario ha arretrato il francese Rabiot, avanzato e spostato a sinistra Capitan America per un 5-3-2 finale. I risultati sono davanti agli occhi di tutti. Può darsi che in futuro il buon Max farà scelte diverse contro avversari differenti. Questa sua adattabilità alle circostanze e agli avversari è sicuramente un suo punto di forza e merito.
Hanno timbrato il cartellino d’ingresso anche Ricci, De Winter, Loftus-Cheek, Nkunku e Athekame pur tuttavia senza incidere più di tanto sull’esito finale dell’incontro. Per loro non è stato nient’altro che una serena sgambata in vista della partita di Coppa Italia di martedì sera col Lecce. Al termine della settimana ci sarà il confronto col Napoli di Conte e dopo sarà di turno la Juventus di Tudor. Com’è che si dice in Salento? “Cotula lu tente ca la fame se risente” (Stuzzica il dente così si sveglia l’appetito).
Buona Vita e Buon Campionato rossonero a tutti.
La partita giocata in Friuli, a Udine, ha messo in mostra il collettivo rossonero che comincia a muoversi secondo i dettami tecnico tattici del suo Mister. Anche se all’inizio della partita non è stato proprio così. Davanti al 4-4-2 di Runjaic, il Tecnico aveva inizialmente adottato un modulo che prevedeva 3 in difesa (Tomori, Gabbia, Pavlovic), quattro a centrocampo (Saelemaekers, Fofana, Modric e Estupiñan), due mezze punte (Rabiot e Pulisic) e un attaccante (Gimenez). Tuttavia, non appena si è reso conto che la squadra aveva bisogno di superiorità numerica in mezzo al campo per sovrastare l’avversario ha arretrato il francese Rabiot, avanzato e spostato a sinistra Capitan America per un 5-3-2 finale. I risultati sono davanti agli occhi di tutti. Può darsi che in futuro il buon Max farà scelte diverse contro avversari differenti. Questa sua adattabilità alle circostanze e agli avversari è sicuramente un suo punto di forza e merito.
Hanno timbrato il cartellino d’ingresso anche Ricci, De Winter, Loftus-Cheek, Nkunku e Athekame pur tuttavia senza incidere più di tanto sull’esito finale dell’incontro. Per loro non è stato nient’altro che una serena sgambata in vista della partita di Coppa Italia di martedì sera col Lecce. Al termine della settimana ci sarà il confronto col Napoli di Conte e dopo sarà di turno la Juventus di Tudor. Com’è che si dice in Salento? “Cotula lu tente ca la fame se risente” (Stuzzica il dente così si sveglia l’appetito).
Buona Vita e Buon Campionato rossonero a tutti.