Intervista al Folletto Piluca'xIntervista al Folletto Piluca ‘x
Dopo aver attraversato le foresta incantata, lo spazio profondo e le profondità del mare tempestoso, giunto alla Fiera dell'Est, giusto di fronte al banchetto dei libri delle Edizioni Mille, incontro un signore distinto, autore di libri per bambini che si presenta come Luca Molinero ma nasconde un piccolo, meraviglioso segreto. Iniziamo a discorrere e capisco come sarebbe bello condividere questo incontro con i lettori della Gazzetta di Hogwords. Bene, allora, conosciamoci meglio, chi è "Il Folletto Piluca ‘x"? Ci disegni il suo autoritratto. Sono un Cantautore che da sempre scrive testi accompagnandoli con la chitarra e l’armonica, interagendo in modo magico e divertente con i bambini con fiabe raccontate e cantate, a cavallo tra fantasia e realtà. Ogni magia ha un brano musicale, ogni brano musicale ha una magia. Qual è, attualmente, la definizione di sé stesso che preferisce? Non sono un musicista, non sono un Mago, e allora sono un folletto. Il folletto è musicista e mago. E' un personaggio ricco di fantasia e che esiste solo nella fantasia. Per questo è molto amato soprattutto dai bambini. Entriamo nel tema delle sue grandi passioni: la magia, il teatro, l’amore per gli altri e soprattutto la gioia di far divertire grandi e piccini. Ci può descrivere qual è stata la molla che ha fatto scattare in lei questa voglia di scrivere ed esibirsi per solidarietà? All’ospedale Regina Margherita, mi sono ritrovato un giorno nella sala giochi del reparto a confrontarmi con bambini ammalati: una bimba in particolare con un tumore al cervello e un altro con gli arti gambe e braccia legati all’interno di una gabbia di ferro per l’allungamento delle ossa. Ho pensato fosse importante uscire per un attimo da questa visione, ma soprattutto staccare i loro pensieri da quello specchio della vita, distoglierli un attimo dalla loro fatica, perché potesse diventare finestra da aprire verso il mondo per incominciare a correre nella fantasia. Visto che la Gazzetta è l’organo di informazione ufficiale delle Edizioni Hogwords, ed ha lettrici e lettori molto interessati al rapporto che si instaura tra i personaggi intervistati e i loro interessi letterari, storici, scientifici entriamo a gamba tesa nella sua storia personale. Quali sono state le cause che hanno scatenato in lei queste grandi passioni e scegliere di pubblicare libri, fare conferenze, esibirsi nei teatri e negli ospedali, esporsi, insomma, al pubblico? E quali sono, secondo lei, le reazioni del pubblico degli spettacoli e dei lettori dei suoi libri che più la spingono ad andare avanti sulla strada della solidarietà e del sorriso? “Racconti allo Specchio” nasce dagli spettacoli del Folletto che interagisce in modo divertente con i bambini, propone fiabe raccontate e cantate a cavallo tra fantasia e realtà. Attraverso il mondo magico che prende vita nelle fiabe, il folletto ci parla di amore per la natura, di attenzione verso le piccole cose, di rispetto e di solidarietà verso tutti, oltre che cavalcare magicamente un pensiero fantastico. Nell’intenzione mia "I racconti allo specchio" sono dedicati, in modo speciale, ai bambini, che per qualche tempo o qualche ragione non possono muoversi e giocare come vorrebbero. Per loro lo specchio non è più il vetro in cui riflettere la propria immagine, ma diventa un orizzonte aperto su spazi e mondi nuovi, dove incontrare amici e vivere avventure. I suoi cari, i suoi familiari, come si sentono ad avere un folletto, un mago, un intrattenitore ormai famoso che gira per casa? Sono ormai abituati ad aver strani giochi, stoffe colorate, costumi in costruzione strumenti sparsi per casa da oltre 30 anni. Hanno raccolto quanto tutto questo è importante e fa parte del mio vivere, dei miei desideri e son partecipi indiscutibili di tutto quello che progetto ed invento, dando consigli utili e aiutandomi a realizzarli. Come possono i nostri lettori, scoprire la sua produzione letteraria? C’è qualche volume, dei tanti da lei scritti, che vorrebbe consigliare ai nostri amici? I miei libri si trovano in libreria, mentre alcuni sono acquistabili su Amazon citando il mio "vero nome" Luca Molinero e sono editi dalle Edizioni Mille. In particolare agli adulti consiglio “Il circo delle Farfalle” – Il mio stage a oncologia” scritto durante la chemioterapia, mentre a tutti i bambini, specialmente ai più piccini, consiglio “Il mio gatto non porta gli stivali” scritto in linguaggio contemporaneo, in CAA, con audio e video delle storie, perché tutti (anche i bimbi diversamente abili) abbiano la possibilità di leggerlo. Per i bambini più grandi presto ci sarà la riedizione di “Lorenzo l’astronauta”, libro dedicato alla galassia della diversità, sempre in linguaggio CAA con in aggiunta una compilation musicale, sia su CD sia come mp3, che racconta il passaggio di una vita diversa, diciamo appartenente ad una “galassia parallela della disabilità” tanto importante da volerla raccontare, cantare e renderla presenza viva. Ci parli del futuro. Sta pensando, scrivendo o organizzando qualche interessante novità? Per gli adulti sto scrivendo il testo di poesia e prosa “La panchina della vita”, un pensiero per dare significato positivo alla nostalgia che ti cattura quando vieni travolto ad una certa età da un brutto male. Mentre per i bambini sto scrivendo “Natura viva evviva” in linguaggio contemporaneo, in CAA, con audio e video delle storie. Narra del folletto Piluca’x che incontra una ranocchia al suo passaggio e le chiede consiglio di cosa deve fare per salvare questo mondo. Il periodo della quarantena è stato particolarmente difficile. Ha avuto esperienze particolari, paure, tristezze o gioie inaspettate da raccontare? Cosa rimarrà nel suo cuore e nella sua mente di studioso e di critico di quei lunghi giorni? Con quali speranze e desideri l’uomo, il folletto Piluca’x sta tornando alla vita normale, se mai la vita ritornerà normale? Durante la quarantena mi sono ammalato di un linfoma, quindi ho passato il tempo a scrivere, a casa ma soprattutto in reparto oncologico. Credo che sia stato un tempo prezioso per approfondire come accompagnare ed accettare la dimensione della malattia e le relazioni familiari, pur con i limiti della chiusura. Il folletto, come tutti, torna alla vita normale con relazioni normali, con desideri normali e soprattutto con tanta voglia di incontrare bambini e adulti e divertirsi insieme nei miei spettacoli un po’ insoliti. Infine, le chiedo gentilmente di fare un saluto ai nostri lettori che, da oggi, avranno un amico in più da seguire… Ogni volta che faccio uno spettacolo, scrivo un libro, compongo un brano musicale, porto sempre nel cuore il desiderio che qualcosa di bello possa capitare. Nel saluto che vi voglio offrire rinforzo il mio desiderio che a chiunque abbia letto questa intervista, e quindi conosciuto il Folletto Piluca’x, qualcosa di bello possa capitare. Prima che svanisca nella foresta o si mimetizzi tra le rocce di una montagna incantata, continuando a suonare e cantare le sue dolci e argute melodie, salutiamo il Folletto Piluca'x con gioia, certi di aver fatto un piccolo regalo ai cuori di tanti nostri appassionati lettori, e di aver regalato un sorriso ai loro bambini. Claudio Calzoni |