Intervista alla scrittrice Antonella Aversente

Il Salone Internazionale del Libro di quest'anno è stato, per me, come per tantissimi visitatori, una fucina di incontri. Ho rivisto con piacere amici, conoscenti, lettori, persone importanti e molti personaggi del mondo della cultura e dell'editoria. Ed è sempre bello, aggirandosi tra gli Stand con il piglio del ricercatore di novità interessanti, conoscere persone nuove, editori, giornalisti, autrici ed autori che affrontano la Fiera con l'espressione felice di chi ha la consapevolezza di entrare nel sogno e, mostrando il frutto della propria fatica (il libro nuovo), la sensazione appagante del raccogliere i frutti di tanto lavoro e speranze. Ricordo bene il mio primo Salone, era il 1998 e veniva presentato il mio primo volume di poesie. Ero esausto e felice, c'era il mio nome su un libro e dentro c'era tutta la mia anima. Il tempo è passato, ma ancora oggi vivo i cinque giorni della kermesse come una lunga e affaticante emozione. Bene. Tra gli incontri che più mi hanno colpito un posto d'onore è dedicato ad Antonella Aversente, autrice calabrese che ha radici anche nella nostra città e che, presentata dalla nostra vecchia conoscenza, Salvino Cavallaro, ha portato al Salone il suo primo romanzo. Lasciate , dunque, che ve la presenti:  

Conosciamoci meglio, chi è Antonella Aversente? Ci disegni il suo autoritratto.

Sono Antonella Aversente, ma nel mondo dei social mi conoscono come La Strixina. Sono una blogger, una scrittrice, ma soprattutto un’anima in cammino, innamorata della natura, dei libri e delle emozioni che sanno lasciare il segno.
Scrivere non è una semplice passione, è qualcosa che mi attraversa. È la mia voce interiore, il battito che mi tiene viva. Amo raccogliere silenzi, osservare il mondo con occhi pieni di meraviglia e trasformare ogni dettaglio in parole.
Spesso nei miei post, mi troverete con una tazza di tisana tra le mani e un libro aperto sul cuore.
Ogni mia storia nasce da un’emozione autentica: un ricordo, un sogno o una ferita che ha saputo diventare luce.
Credo nei sentimenti veri, quelli che non chiedono nulla e restano. Credo nelle parole che accarezzano e nei legami che sfidano il tempo.
Penso che questo sia il mio vero autoritratto.

Qual è, attualmente, la definizione di sé stessa che preferisce?

Penso sia "tessitrice di emozioni".
Ogni parola che scrivo è un filo che unisce mondi invisibili, ricordi e sogni. Mi definisco così perché non mi limito a raccontare storie: cerco di cucire insieme verità interiori, fragilità e speranze. Scrivere per me è un atto d’amore, un modo per dare voce a ciò che spesso resta inascoltato.
E in ogni parola che dono, c’è la mia anima che arde, danza e resiste. Perché io non scrivo solo storie: io scrivo vita.

Entriamo nel tema delle sue grandi passioni: la letteratura, la cultura, il mondo dei media e la sua esperienza come blogger. Ci può descrivere qual è stata la molla che ha fatto scattare in lei l’amore per la scrittura?

La molla che ha fatto scattare in me l’amore per la scrittura non è stata un evento preciso, ma un bisogno profondo, quasi viscerale. Fin da bambina sentivo che le parole avevano un potere magico: potevano proteggermi, liberarmi, guarirmi. Scrivevo per capirmi, per dare un nome alle emozioni, per non perdermi nei silenzi.
La letteratura mi ha sempre offerto rifugio, ma anche ali. Crescendo, ho scoperto nella cultura uno specchio per la mia anima e nel mondo dei media uno strumento per
condividere la mia voce con gli altri. Così è nato anche il mio percorso da blogger: dalla voglia di raccontare, di creare connessioni sincere, di dare spazio a pensieri che troppo spesso restano nascosti.
Scrivere è diventato il mio modo di respirare il mondo e restituirlo con uno sguardo nuovo, più umano, più vero.

Visto che la Gazzetta è l’organo di informazione ufficiale delle Edizioni Hogwords, ed ha lettrici e lettori molto interessati al rapporto che si instaura tra i personaggi intervistati e i loro interessi letterari entriamo a gamba tesa nella sua storia personale, che culmina con la pubblicazione del romanzo “Revence”, presentato con successo al recente Salone Internazionale del Libro di Torino. Racconti ai nostri lettori le ragioni per cui la blogger di successo La Strixina si è trasformata in una scrittrice.

Credo che, in fondo, non ci sia mai stata una vera trasformazione. La scrittrice è sempre stata lì,
nascosta tra le righe del mio blog, tra le emozioni che raccontavo e i silenzi che lasciavo parlare.
La verità è che La Strixina ha semplicemente seguito il flusso naturale di un’esigenza che si faceva sempre più forte: quella di dare una forma più profonda e duratura a ciò che sentivo. “Revence” è nato così, come un sussurro che cresceva ogni giorno dentro di me, fino a diventare
un’urgenza. Non potevo più tenerlo solo nel cuore. Dovevo condividerlo. Era il momento di raccontare una storia che mi apparteneva e, allo stesso tempo, non era più solo mia. Una storia fatta di legami, di ferite e rinascite, di luce che si fa strada anche nei luoghi più oscuri. Presentarlo al Salone del Libro di Torino è stato come spalancare una porta e dire: “Eccomi, questa sono io. Con tutte le mie parole, le mie fragilità e il mio amore sconfinato per ciò che è vero.”
Scrivere un romanzo è stato il passo più audace e più naturale della mia vita. Perché non ho mai smesso di raccontare: ho solo scelto di farlo a cuore ancora più aperto.

Parliamo un attimo, senza svelare troppo ai futuri lettori, del romanzo in questione. Provi ad emozionarci…

“Revence” è una parola che non troverete nei dizionari, ma che custodisce un mondo intero. L’ho creata fondendo suoni e radici di lingue diverse — dal francese antico allo spagnolo — per darle un significato tutto mio. Simbolicamente, Revence racchiude l’eco di tre parole che guidano ogni
pagina del romanzo: rispetto, speranza e fiducia. È un richiamo a ciò che ci tiene vivi anche quando tutto sembra perduto. È il nome di ciò che torna, anche se diverso. Di chi ritorna, anche se cambiato. La storia si muove tra realtà e fantasia, tra radici che affondano nel passato e scelte che
cambiano il presente. È un romanzo che parla di legami familiari, di segreti tramandati e verità sepolte, di una ragazza che scopre in sé qualcosa di molto più grande di ciò che credeva. C’è un amore che nasce nel silenzio e brucia nel tempo. C’è un amico perduto, e poi ritrovato, con occhi
che raccontano tutto ciò che non è mai stato detto. E ci sono due famiglie, unite da un filo invisibile, che il destino ha deciso di intrecciare in modi inaspettati. Revence è una storia di rinascita, di coraggio e di magia. Di quei ritorni che non sono solo fisici, ma emotivi, profondi, necessari. È un viaggio tra i chiaroscuri dell’anima, dove ogni dolore può trasformarsi in luce. E dove ogni parola è scelta per lasciare il segno.

Quanto è importante per lei, come scrittrice, blogger e donna, il rapporto con la splendida terra calabrese in cui vive e lavora? Quanta Calabria, quanto amore per le sue origini troverà il lettore nel suo romanzo?

Vivo nella meravigliosa terra calabrese, che porto nel cuore ogni giorno e che nutre profondamente la mia scrittura. Tuttavia, questo non va ad incidere sul mio lavoro che come blogger ed autrice lo si può svolgere dappertutto nel mondo che sia Corigliano-Rossano, come anche Torino o qualsiasi
altra città. Ma è a Torino che porto avanti questa attività: lì dove ho trovato ascolto, apertura e la possibilità di far brillare una storia nata anche grazie alle mie radici. Un ponte tra la terra che mi ha cresciuta e quella che mi ha riconosciuta.

Ci parli del futuro, del suo impegno come blogger, e della sua nuova carriera da scrittrice. Ci sono novità in arrivo?

Il futuro mi chiama con una voce piena di entusiasmo e nuove sfide. Il mio impegno come blogger continua a crescere, ed è un ambito in cui sento di potermi esprimere con autenticità, creando connessioni vere con chi mi legge. Qualcosa bolle in pentola, anzi… più di qualcosa. Sto lavorando a nuovi progetti che riguardano il mio lavoro da blogger e che svelerò proprio questa estate: collaborazioni inedite, rubriche speciali e nuovi spazi di condivisione che non vedo l’ora di raccontare. Ma è nel mio percorso da scrittrice che si sta preparando qualcosa di ancora più grande. Un progetto ambizioso, profondo, che prende forma ogni giorno con emozione e dedizione. Revence è stato solo l’inizio. Quello che verrà porterà con sé nuove storie, personaggi indimenticabili e tematiche che mi stanno profondamente a cuore. Il mio sguardo è rivolto avanti, ma con il cuore sempre saldo alle origini. E posso solo dire che… il meglio deve ancora venire.

Se vuole, lasci i contatti media ai nostri lettori, in modo di essere rintracciata più velocemente nel confuso mondo di Internet.

Potete trovarmi e seguirmi sui miei canali ufficiali, dove condivido pensieri, novità, frammenti di scrittura e tutto ciò che fa parte del mio mondo. Mi trovate su Facebook, Instagram e TikTok come La Strixina — il nome con cui molti mi conoscono e mi accompagnano in questo viaggio tra parole, emozioni e magia quotidiana. Vi aspetto lì, per continuare a sognare insieme.

Infine, le chiedo gentilmente di fare un saluto ai nostri lettori che, da oggi, avranno un amica in più da seguire…

A tutti voi, lettori e lettrici della Gazzetta di Hogwords, mando un abbraccio pieno di gratitudine e affetto. Da oggi, spero davvero di poter essere per voi un’amica in più: tra le pagine, tra i pensieri, tra le emozioni. Vi aspetto, con il cuore aperto e la penna pronta, per continuare insieme questo viaggio meraviglioso fatto di storie, sogni e verità sussurrate. A presto…La vostra Strixina.

Ringraziamo Antonella per la piacevole conversazione e salutiamo questa autrice dalla idee molto chiare, certi che i nostri lettori siano rimasti affascinati dalla sua grande personalità.
 
Claudio Calzoni