Metti una sera a Teatro...
Metti una sera di fine marzo, a teatro, con tua moglie seduta accanto a te. Aggiungi sul palco un autentico animale da palcoscenico capace di catalizzare l’attenzione del pubblico per più di tre ore. Ti guardi attorno e scopri che i posti a sedere sono quasi esauriti, il che visto che si è trattato di un martedì sera può ben dirsi un risultato eccezionale. Il mattatore della serata è un autentico “romano” de Roma Sud e esordisce mostrando un volantino su cui c’era scritto che lo spettacolo durava ben TRE ore, senza interruzioni. L’Artista che si è esibito con tutto il carico da 90 della sua vis-comica, la verve che lo contraddistingue e una umanità rara e encomiabile è Maurizio Battista.
Si è trattato di un bel regalo di compleanno che la più cara amica del sottoscritto e di mia moglie ci ha voluto fare. Da anni, tra il serio e il faceto, vado affermando che Maurizio è il mio MENTORE. Quel che non sapevo è che, non fraintendetemi, visti i tempi che corrono, è anche un atleta incredibile con una forma smagliante che lo fa sembrare un ragazzino ogniqualvolta sale su di un palco. Non ho mai visto mia moglie ridere a crepapelle così. Io, i lettori sono liberi di crederci o meno, ho riso fino alle lacrime. Conosco almeno una buona metà del repertorio di Maurizio eppure… Ecco, se dovessi descriverlo a chi non lo conosce userei questa metafora: ogni gruppo di amici che si ritrova a cena ogni tanto conta sempre tra le sue fila un individuo al quale chiedi sempre che ti racconti quella barzelletta che ti aveva sempre fatto tanto ridere. Dietro enormi insistenze questo amico cede e tu che conosci in anticipo quel che dirà dovresti esser preparato e quindi sorridere al pensiero di questa narrazione. E invece non riesci a trattenerti e ti pieghi in due dalle risate. Maurizio è proprio così. È bravissimo nel raccontare il buonumore, la felicità e la gioia di vivere. È una cosa che un talento come lui sa trasmettere a pelle, coi gesti e con la voce. Un autentico dispensatore di allegria e positività, una persona che riesce a cogliere il lato divertente anche nella sofferenza. Ecco, Maurizio è l’anti E. R. (Medici in prima linea) per eccellenza.
Tre ore trascorse ad ascoltarlo sono un tonico per la salute, un miglioratore di carattere e un addomesticatore di drammi. Sostiene di aver imparato tutto ciò che sa (e di continuare a farlo) al Bar, da dove è partito seguendo col fratello l’attività del padre al bancone. Per esser sicuro di non esser frainteso e che tutto ciò che racconta viene dal mondo che lo circonda e non da dentro di sé ci tiene a precisare nei suoi spettacoli il suo percorso scolastico, mostrato senza pudore alcuno con tanto di video proiettore.
Pur avendo un canovaccio scritto a tavolino, com’è ovvio che sia, buona parte del successo di ogni suo spettacolo è dovuto all’improvvisazione del momento e dall’interazione col pubblico che lo invoca chiedendogli di fare questa o quella gag manco fosse una sorta di juke-box della risata che funziona a gettone (che, poi, dove dovrebbe essere inserita la moneta?).
Credo di aver trascorso una delle più belle serate della mia vita, in compagnia di mia moglie che non ho mai modo di ringraziare abbastanza per voler starmi accanto. Una volta terminata la serata ti aspetti che la “star” si allontani tra inchini e applausi e se ne torni da dove è venuto ma, come ho già avuto modo di far capire ai lettori, dal palco scende come è salito un’autentica forza della natura. Maurizio si è intrattenuto per farsi fare dei selfie con tutti (proprio tutti) coloro che ne hanno fatto richiesta. Ho avuto modo di stringergli la mano e confessargli che per me è “un grande”. Il tempo è volato in un soffio.
A casa nostra, a Cantalupa, aveva piovuto. Un temporale di primavera.
A Torino, al Teatro Alfieri, invece, sia dentro che fuori, c’è stato bel tempo…
Pier-Giorgio TOMATIS
Si è trattato di un bel regalo di compleanno che la più cara amica del sottoscritto e di mia moglie ci ha voluto fare. Da anni, tra il serio e il faceto, vado affermando che Maurizio è il mio MENTORE. Quel che non sapevo è che, non fraintendetemi, visti i tempi che corrono, è anche un atleta incredibile con una forma smagliante che lo fa sembrare un ragazzino ogniqualvolta sale su di un palco. Non ho mai visto mia moglie ridere a crepapelle così. Io, i lettori sono liberi di crederci o meno, ho riso fino alle lacrime. Conosco almeno una buona metà del repertorio di Maurizio eppure… Ecco, se dovessi descriverlo a chi non lo conosce userei questa metafora: ogni gruppo di amici che si ritrova a cena ogni tanto conta sempre tra le sue fila un individuo al quale chiedi sempre che ti racconti quella barzelletta che ti aveva sempre fatto tanto ridere. Dietro enormi insistenze questo amico cede e tu che conosci in anticipo quel che dirà dovresti esser preparato e quindi sorridere al pensiero di questa narrazione. E invece non riesci a trattenerti e ti pieghi in due dalle risate. Maurizio è proprio così. È bravissimo nel raccontare il buonumore, la felicità e la gioia di vivere. È una cosa che un talento come lui sa trasmettere a pelle, coi gesti e con la voce. Un autentico dispensatore di allegria e positività, una persona che riesce a cogliere il lato divertente anche nella sofferenza. Ecco, Maurizio è l’anti E. R. (Medici in prima linea) per eccellenza.
Tre ore trascorse ad ascoltarlo sono un tonico per la salute, un miglioratore di carattere e un addomesticatore di drammi. Sostiene di aver imparato tutto ciò che sa (e di continuare a farlo) al Bar, da dove è partito seguendo col fratello l’attività del padre al bancone. Per esser sicuro di non esser frainteso e che tutto ciò che racconta viene dal mondo che lo circonda e non da dentro di sé ci tiene a precisare nei suoi spettacoli il suo percorso scolastico, mostrato senza pudore alcuno con tanto di video proiettore.
Pur avendo un canovaccio scritto a tavolino, com’è ovvio che sia, buona parte del successo di ogni suo spettacolo è dovuto all’improvvisazione del momento e dall’interazione col pubblico che lo invoca chiedendogli di fare questa o quella gag manco fosse una sorta di juke-box della risata che funziona a gettone (che, poi, dove dovrebbe essere inserita la moneta?).
Credo di aver trascorso una delle più belle serate della mia vita, in compagnia di mia moglie che non ho mai modo di ringraziare abbastanza per voler starmi accanto. Una volta terminata la serata ti aspetti che la “star” si allontani tra inchini e applausi e se ne torni da dove è venuto ma, come ho già avuto modo di far capire ai lettori, dal palco scende come è salito un’autentica forza della natura. Maurizio si è intrattenuto per farsi fare dei selfie con tutti (proprio tutti) coloro che ne hanno fatto richiesta. Ho avuto modo di stringergli la mano e confessargli che per me è “un grande”. Il tempo è volato in un soffio.
A casa nostra, a Cantalupa, aveva piovuto. Un temporale di primavera.
A Torino, al Teatro Alfieri, invece, sia dentro che fuori, c’è stato bel tempo…
Pier-Giorgio TOMATIS