Quando erano gli artisti a scriver la musica...
Esiste un termine che negli ultimi tempi è andato colpevolmente in voga nel lessico dell’informazione italiana e in quello della gente comune. Questo vocabolo è resilienza. In biologia e scienze correlate determina quella capacità propria della materia vivente o di un sistema di tornare al suo stato iniziale dopo una perturbazione. Ebbene, parecchie cose martedì sera 3 settembre 2024, nella cornice raccolta e familiare del Ristorante Papà Magiorin a Cantalupa, capace comunque di contenere un centinaio di persone, non sono andate lisce come l'olio e il termine resilienza dev’essere entrato nelle orecchie di tutti i presenti parecchie volte.
La ghiotta occasione, i lettori mi scusino per l’involontario gioco di parole, trattandosi di un locale in cui la buona cucina è di casa, è che dovevano esibirsi i membri della LiboBand e soprattutto l’attrazione della serata: Valerio LIBONI, un autentico mostro sacro della musica leggera italiana, che dal suo debutto nel lontano 1971, in 53 anni di carriera ha scritto più di mille brani.
Alle 21.00, ora dell’inizio dell’esibizione, la più classica delle nuvolette da Ragioniere di fantozziana memoria ha deciso di scrosciare una quantità d’acqua temporalesca su artisti, strumenti musicali, attrezzature elettroniche e luci di scena. Con un inizio di questo genere ho visto più di un concertista alzar bandiera bianca ma quello era un brano scritto da Franco BATTIATO. Valerio LIBONI e la sua Band sono evidentemente di un’altra pasta (mi scuso ancora per il doppiosenso culinario). Coadiuvati da Michele e Antonio VARACALLI, e alcuni commensali, non si sono perduti d’animo. Una volta spostata TUTTA la strumentazione e fatto posto tra i tavoli della tensostruttura hanno cominciato con pazienza ad asciugare ogni corda, cavo, manopola, spinotto. Con un comprensibile ritardo hanno dato inizio allo spettacolo facendo capire fin da subito che sarebbe stato molto più che un semplice revival musicale anni ‘60 e ‘70. Il pubblico ha potuto ascoltare brani musicali composti dall’Autore, da lui prodotti e resi immortali anche da gruppi come I Nuovi Angeli o I ragazzi del sole o ancora La strana società (di cui fa o ha fatto parte) o Artisti del calibro di Mia MARTINI, Loredana BERTÉ, Fiorella MANNOIA, Pippo FRANCO, Little TONI, MAL e mi scuso per quelli che sto dimenticando.
Tuttavia, la musica ha fatto quasi da sfondo. In realtà il vero pezzo forte della esibizione è stato quel continuo confrontarsi col pubblico (belli i tormentoni con lo sponsor CARELLA, reo di assentarsi nei momenti clou della serata, o con un ignoto venditore di crocchette che si rendeva bersaglio della vis comica del cantante e compositore che non a caso ha conosciuto un certo Erminio MACARIO). Questi episodi, abbastanza frequenti, li ho paragonati a una recente polemica che ha coinvolto Antonello VENDITTI durante il suo recente concerto a Barletta. Nonostante gli artisti presenti a Cantalupa avessero avuto più di un buon motivo per esser nervosi (la pioggia, ad esempio) hanno saputo instaurare col loro pubblico un clima sereno (lo so, potrebbe sembrare una battuta ma non lo è).
Un’altra caratteristica molto apprezzata dal pubblico è stata quella di fare Storia della musica durante la live, scelta che ad esempio ha reso famosi artisti come Stefano BOLLANI. Se a scuola potrà sembrare noiosa e inutile non lo è mai durante un concerto.
Anzi…
È stato bello l’escursus di vent’anni di musica italiana raccontata da chi ha lavorato sul palco e dietro le quinte per renderli magnifici e con l'emozione e il sentimento di chi li ha vissuti sulla propria pelle.
L’esibizione ha avuto ancora altre chicche di cui riferire. La prima è la qualità degli altri componenti della Band: “Alex” RIGHINI al canto e agli strumenti (sosteneva di esser senza voce ma ha spremuto ugola e tonsille come se non ci fosse un domani) e Alessandra GODANO alla voce (un autentico usignolo). La loro esibizione in solitaria o come supporto a LIBONI è stata PIÙ che all’altezza e auguriamo loro di godere di un meritato successo e… un clima meno umido durante i prossimi concerti.
Il brano con cui l’esibizione di Valerio LIBONI è iniziata e si è conclusa è l’attuale inno del Torino FC “E ancora Toro”. Da buon milanista, ahimè, non ho potuto goderne né dal punto di vista musicale che da quello sportivo. E mi taccio. Il 2024 non è l'annata giusta, calcisticamente parlando.
Dulcis in fundo, durante i numerosi bis concessi alla platea ce ne sono stati due molto apprezzati: gli auguri a Antonio VARACALLI e l’esibizione canora di Angela LOPEZ, mamma dei tre fratelli titolari dell’attività. Enrico, uno dei suoi tre figli, seduto al tavolo vicino, sorrideva commosso e forse si sarà chiesto se all’età di novantanni sarà capace d'imitare la lucidità, la caparbietà, la forza fisica e d'animo della donna. In quel mentre, alle spalle di tutti, Michele e la moglie Daniela ballavano credendo di non esser visti dai nostri occhi indiscreti.
La nottata è finita così.
La musica della LiboBand, invece, continua…
Pier-Giorgio TOMATIS
https://www.amazon.it/~/e/B07DN9MMCX
https://www.amazon.it/s?k=pier+giorgio+tomatis
La ghiotta occasione, i lettori mi scusino per l’involontario gioco di parole, trattandosi di un locale in cui la buona cucina è di casa, è che dovevano esibirsi i membri della LiboBand e soprattutto l’attrazione della serata: Valerio LIBONI, un autentico mostro sacro della musica leggera italiana, che dal suo debutto nel lontano 1971, in 53 anni di carriera ha scritto più di mille brani.
Alle 21.00, ora dell’inizio dell’esibizione, la più classica delle nuvolette da Ragioniere di fantozziana memoria ha deciso di scrosciare una quantità d’acqua temporalesca su artisti, strumenti musicali, attrezzature elettroniche e luci di scena. Con un inizio di questo genere ho visto più di un concertista alzar bandiera bianca ma quello era un brano scritto da Franco BATTIATO. Valerio LIBONI e la sua Band sono evidentemente di un’altra pasta (mi scuso ancora per il doppiosenso culinario). Coadiuvati da Michele e Antonio VARACALLI, e alcuni commensali, non si sono perduti d’animo. Una volta spostata TUTTA la strumentazione e fatto posto tra i tavoli della tensostruttura hanno cominciato con pazienza ad asciugare ogni corda, cavo, manopola, spinotto. Con un comprensibile ritardo hanno dato inizio allo spettacolo facendo capire fin da subito che sarebbe stato molto più che un semplice revival musicale anni ‘60 e ‘70. Il pubblico ha potuto ascoltare brani musicali composti dall’Autore, da lui prodotti e resi immortali anche da gruppi come I Nuovi Angeli o I ragazzi del sole o ancora La strana società (di cui fa o ha fatto parte) o Artisti del calibro di Mia MARTINI, Loredana BERTÉ, Fiorella MANNOIA, Pippo FRANCO, Little TONI, MAL e mi scuso per quelli che sto dimenticando.
Tuttavia, la musica ha fatto quasi da sfondo. In realtà il vero pezzo forte della esibizione è stato quel continuo confrontarsi col pubblico (belli i tormentoni con lo sponsor CARELLA, reo di assentarsi nei momenti clou della serata, o con un ignoto venditore di crocchette che si rendeva bersaglio della vis comica del cantante e compositore che non a caso ha conosciuto un certo Erminio MACARIO). Questi episodi, abbastanza frequenti, li ho paragonati a una recente polemica che ha coinvolto Antonello VENDITTI durante il suo recente concerto a Barletta. Nonostante gli artisti presenti a Cantalupa avessero avuto più di un buon motivo per esser nervosi (la pioggia, ad esempio) hanno saputo instaurare col loro pubblico un clima sereno (lo so, potrebbe sembrare una battuta ma non lo è).
Un’altra caratteristica molto apprezzata dal pubblico è stata quella di fare Storia della musica durante la live, scelta che ad esempio ha reso famosi artisti come Stefano BOLLANI. Se a scuola potrà sembrare noiosa e inutile non lo è mai durante un concerto.
Anzi…
È stato bello l’escursus di vent’anni di musica italiana raccontata da chi ha lavorato sul palco e dietro le quinte per renderli magnifici e con l'emozione e il sentimento di chi li ha vissuti sulla propria pelle.
L’esibizione ha avuto ancora altre chicche di cui riferire. La prima è la qualità degli altri componenti della Band: “Alex” RIGHINI al canto e agli strumenti (sosteneva di esser senza voce ma ha spremuto ugola e tonsille come se non ci fosse un domani) e Alessandra GODANO alla voce (un autentico usignolo). La loro esibizione in solitaria o come supporto a LIBONI è stata PIÙ che all’altezza e auguriamo loro di godere di un meritato successo e… un clima meno umido durante i prossimi concerti.
Il brano con cui l’esibizione di Valerio LIBONI è iniziata e si è conclusa è l’attuale inno del Torino FC “E ancora Toro”. Da buon milanista, ahimè, non ho potuto goderne né dal punto di vista musicale che da quello sportivo. E mi taccio. Il 2024 non è l'annata giusta, calcisticamente parlando.
Dulcis in fundo, durante i numerosi bis concessi alla platea ce ne sono stati due molto apprezzati: gli auguri a Antonio VARACALLI e l’esibizione canora di Angela LOPEZ, mamma dei tre fratelli titolari dell’attività. Enrico, uno dei suoi tre figli, seduto al tavolo vicino, sorrideva commosso e forse si sarà chiesto se all’età di novantanni sarà capace d'imitare la lucidità, la caparbietà, la forza fisica e d'animo della donna. In quel mentre, alle spalle di tutti, Michele e la moglie Daniela ballavano credendo di non esser visti dai nostri occhi indiscreti.
La nottata è finita così.
La musica della LiboBand, invece, continua…
Pier-Giorgio TOMATIS
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