"L'amore tra lacrime e sorrisi" di Lella BarberoNella ragnatela dell’amore, recensione di Giuseppina Valla
Il libro inizia con la fresca descrizione di un grande sentimento, sbocciato negli anni 60 e fortemente ostacolato dalla famiglia di lei, tra un giovane emigrato calabrese e una quattordicenne del Nord. Un’indimenticabile frequentazione fatta di misurati sorrisi, timidi sguardi, incontri segreti, baci sfiorati, delicati versi di poesia che riempiono il cuore della protagonista anche quando, sposatasi con un altro uomo, si sforza per portare avanti un tormentato matrimonio che, tra alti e bassi, dura da ben 50 anni. Una vita vissuta nella sofferenza, lontana dalle amicizie, dai vecchi affetti, in un completo isolamento dal resto del mondo che lei tanto apprezza. Tanta quotidiana angoscia trova il suo naturale alimento in un amore insano che non lascia spazio alla condivisione, al rispetto, a momenti di gioia e di fiducia reciproca. Situazioni insostenibili, nascoste sotto le sembianze di una vita normale, in cui Lella cerca di difendere con grande determinazione le sue posizioni e i suoi diritti. Con il passare del tempo la frase ribadita più volte dal marito: “E’ inutile che tu ti ribelli! Io sono il ragno e tu la mosca. Non serve a nulla ribellarsi contro di me!” riflette con fin troppa chiarezza la drammatica realtà della triste esperienza coniugale. Accanto a piacevoli flash di vita torinese d’antan, una narrazione portata avanti con un linguaggio semplice, ma accattivante, proietta il lettore nell'assurdità della condizione femminile, mostrata senza veli e spoglia di tutti i conformismi a cui, una società a volte ipocrita, ci abitua. Una denuncia coraggiosa di una donna non più giovane che con il suo lavoro, la sua passione per la pittura, il suo amore per la vita, nonostante tutto, ieri come oggi, non vuole rinunciare alla sua dignità e ad agognati brandelli di felicità. Giuseppina Valla Innocenti |