Intervista ai musicisti Silvana Poletti e Nico AloisioIn questi tempi particolari, tra la paura del Virus e la clausura forzata, molta gente ha perso qualsiasi tipo di interesse culturale e ricreativo. Molti si sono chiusi nel loro piccolo mondo, e spesso i più giovani, favoriti anche dalla Didattica a Distanza e dall’impossibilità di uscire, hanno riversato il loro interesse sullo schermo, infido, del telefonino. Per gli artisti, per attori, musicisti e tutti i professionisti che ruotano intorno al settore dell’intrattenimento a marzo 2020 è iniziato un vero e proprio calvario. La chiusura dei locali, dei teatri, dei cinema, delle sale da concerto e delle balere, ha messo in ginocchio un settore che, pur non raggiungendo i fasti del glorioso passato (gli anni 60-70 ed 80 per l’industria musicale sono stati gli anni del Boom) riusciva a stare in piedi, contando soprattutto nella professionalità e nella bellezza dell’ascolto della musica “dal vivo”. Mi appresto a presentare ai lettori, proprio una coppia di artisti speciali, che formano un duetto, chitarra e voce, da brivido ed una coppia molto affiatata anche nella vita privata e sentimentale.
Incontro Silvana e Nico in un dehors sotto i portici della bella piazza di Asti che, in tempi normali, ha sempre ospitato il famoso Palio dei Quartieri e dei Comuni limitrofi. Iniziamo l’intervista nel pieno e freddo sole autunnale che invade la piazza, assaporando tre ottimi aperitivi. Conosciamoci meglio, chi sono Nico Aloisio e Silvana Poletti? Ci conosciamo dai primi anni 80, Nico, all’epoca ventiduenne già ben radicato nel mondo musicale con varie esperienze e collaborazioni con diversi gruppi locali, io ancora molto giovane appena quattordicenne con tanti sogni nel cassetto. Conosco Nico in modo casuale, innamorata della musica passo ore ed ore ad ascoltarne davvero molta. Sento in una radio locale, precisamente “radio FLASH”, l'annuncio che un gruppo “IL LAGO DEI CIGNI”, all'epoca specializzato principalmente nella disco-dance, stava cercando una cantante. Ancor oggi penso che se non fossi stata motivata da mia nonna non avrei mai chiamato, ma lei mi costrinse a farlo perché sapeva quanta passione nutrivo per la musica. Telefonai e rispose Nico, il chitarrista del gruppo, che mi fece fare un piccolo provino. Cantai con lui e il tastierista, alcune canzoni abbastanza bene e quindi, con gioia e sorpresa divenni la cantante del gruppo. Disegnate il vostro autoritratto e diteci tutto il possibile di voi. Nico è razionale, con spirito prevalentemente ironico, sempre in movimento, dal carattere molto altruista, coscienzioso. A volte, sotto certi aspetti, diventa quasi maniacale specialmente nei confronti della musica. Ama il lavoro preciso e molto analitico ed è intelligente, intuitivo, con un ottimo gusto musicale. Silvana con tendenze controcorrente, segue le proprie idee ed i sogni che la portano lontano dai luoghi comuni, ha sempre bisogno di nuovi stimoli, non sopporta la noia, adora sentirsi indipendente, ama costruire la propria vita giorno dopo giorno secondo le proprie regole. Ama la libertà di scelta, la sperimentazione, è molto percettiva, sempre attenta ai dettagli e a volte troppo critica. Qual è la definizione di voi stessi che preferite? NICO: MUSICALE SILVANA: IMMEDIATA Mi rivolgo ad entrambi ma certamente avete percorso strade diverse, com'è nata la vostra passione per la musica e chi o cosa ha ispirato maggiormente i vostri studi e la voglia di entrare nel mondo dello spettacolo? Almeno per la prima parte della nostra vita abbiamo percorso strade diverse, Nico ha qualche anno in più e questo fa sì che abbia cominciato prima ad inserirsi nel mondo musicale. Da ragazzino comincia come autodidatta con la prima chitarra che gli regalò la madre. Allora ascoltava davvero tanta musica: erano i tempi dei Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin, Tina Turner, Cat Stevens... insomma tutto quello che ci poteva essere nel panorama internazionale musicale. Era appassionato del genere West Coast, C.S.N. & Y., Eagles, John Denver. Ha sperimentato la musica in tutti i suoi generi e in tutte le sue forme e sfaccettature. Da ragazzo nelle serate tra amici, dove la chitarra non mancava mai, faceva da colonna sonora a tante storie d’amore nate sotto la luna del suo paese, Revigliasco d'Asti, dove all'epoca viveva. Era veramente un bel periodo per la musica, diciamo molto fiorente. Le serate e gli ingaggi per i musicisti non mancavano mai e vi erano tantissime situazioni dove poter fare musica dal vivo. Erano tempi in cui c'era molto interesse tra il pubblico e tra gli impresari dei locali. Silvana da ragazzina era già molto attenta alla musica e sua madre la incoraggiava comprandole tutti i dischi in classifica, ma la vera svolta emozionante arrivò quando cominciò a cantare col gruppo “IL LAGO DEI CIGNI”. Questa esperienza l’ha formata in tutti i sensi, ha cominciato a capire cosa avrebbe voluto veramente realizzare nella vita. In realtà aveva già le idee chiare da sempre, sapeva che la musica faceva parte di lei e che non l'avrebbe mai mollata. Silvana mi racconta: L'esperienza con questo gruppo è stata meravigliosa, facevamo veramente tantissime serate all'anno, esibizioni che variavano dalle discoteche ai balli a palchetto e alle feste di piazza, con un seguito numerosissimo. Con il gruppo abbiamo lavorato per 10 anni dopodiché si è sciolto. Dato che in quel periodo funzionava molto il Rhythm and Blues, erano gli ultimi anni ’80, con un carissimo amico di Nico, Aldo “CEROT” Marello, fondammo il gruppo della “SUPER CEROT BAND”. Eravamo veramente parecchi elementi e il gruppo funzionava e piaceva molto. Nello stesso tempo io e Nico facevamo parte anche di altri gruppi, così facendo non c'era tregua, suonavamo quasi tutte le sere, con lavori in studio di registrazione, con Danilo Amerio e Livio Negro della “Ghost record” di Villafranca d'Asti, con i quali c'era una bella amicizia che durava da anni. Qui abbiamo conosciuto anche nomi importanti come Patty Pravo, Fausto Leali, Ramona Badescu, e tanti altri artisti con i quali abbiamo condiviso la musica e molte ore di lavoro e divertimento. Frequentava lo studio il compianto Giorgio Faletti, che era molto amico di Danilo, e di lui ho un ricordo veramente speciale. In quel periodo, pubblicai il mio primo CD “Abito nella abitudine” con la produzione artistica di Danilo Amerio e produzione esecutiva di B.U.C.T., quattro ragazzi che hanno prodotto il disco. Proprio Giorgio Faletti compose il brano che dà il titolo all’album, e con lui suonammo in tournée. Io e Nico non abbiamo mai smesso di far serate anche perché per noi la musica è importantissima solo questo oscuro momento del Covid 19 ci ha fermato per forza di cose e, purtroppo, destabilizzati. Parlateci del vostro rapporto con le innovazioni riguardanti mezzi di informazione in rete. Nico: In generale dico che l'innovazione fa parte di me sono sempre molto interessato alle nuove tecnologie e soprattutto informato soprattutto per quanto riguarda le apparecchiature e strumenti eccetera perché è il mio lavoro e sono convinto che per crescere rinnovarsi è fondamentale, per questo noi abbiamo sempre investito su tutto quello che poteva rendere il nostro lavoro innovativo. Purtroppo, non ho un buon rapporto con la rete, e da Facebook sono scappato diversi anni orsono, Tik tok ed Istagram li lascio ai ragazzini, sono della vecchia scuola tanta sostanza e poca virtualità. Silvana: io non mi sono mai occupata di apparecchiature ho lasciato fare a Nico anche se alcune attrezzature tipo il microfono le ho sempre comprate con molta attenzione, la mia innovazione riguardo al nostro lavoro, è stata l'immagine che ho sempre curato molto ed anche la scenografia e tutto quello che riguarda l'impatto visivo con pubblico, mi sono occupata della situazione manageriale e delle public relations. In rete ci vado per informazione personale e curiosità. Per le innovazioni che riguardano i mezzi di informazione, io non sono molto tecnologica, c’è una parte di me che la rifiuta, ciò non toglie che le mie cose le faccio e le gestisco senza problemi. Per quanto riguarda la rete tante cose mi piacciono altre no, perché l'informazione in tanti casi non è veritiera e nella maggior parte distorta e poi viviamo in un mondo dove tutti sono protagonisti anche se nella maggior parte dei casi si raccontano solo con un selfie. Questo denota il bassissimo profilo che si sta creando in tutto il mondo riguardo proprio le informazioni, Facebook è diventato il mezzo per farsi conoscere, per la visibilità, il suo utilizzo però, per alcune persone, è il voler a tutti i costi diventare famosi pur non essendo nessuno, senza basi nel mondo artistico, nell'ambito professionale di livello. Questo ci racconta di un mondo in decadenza e gli aspetti contraddittori, i pro e i contro, dell'informazione in rete. Entriamo nel personale Nico quanto è stato importante il sodalizio artistico con la sua compagna? Naturalmente è stato importante perché siamo cresciuti insieme, con la musica e dentro la musica, facendo quello che ci sarebbe piaciuto fare nella vita, condividendo momenti particolari e ricordi piacevoli, anche molto faticosi perché quando scegli di fare un lavoro con grande passione e professionalità non hai paura di dare tutto te stesso. Io e Silvana per la musica abbiamo dato il cuore, tutte le nostre emozioni, tutte le nostre energie, ancora oggi quando facciamo le serate è come se fosse la prima volta, e proviamo sempre un coinvolgimento a 360°. Altri hanno bisogno di sballarsi a noi basta l'adrenalina che ci crea la musica. Tutta l'atmosfera meravigliosa che essa propaga ci dà una forza inspiegabile ed è decisamente appagante. Ci raccontate qualche aneddoto della vostra vita legato alle esperienze artistiche? Ce ne sarebbero tanti perché tanti sono gli anni di vita che riguardano l’esperienza meravigliosa che abbiamo scelto di fare. Nei miei ricordi vi è una sera meravigliosa quando sono stata invitata in una manifestazione per radio Montorfano di Bergamo dove veniva promozionato il mio disco e tantissimi erano gli artisti quella sera in una discoteca del posto. Qui mi sono esibita sul palco insieme a Roby Facchinetti, Ivana Spagna, Jo Squillo, Viola Valentino, Sabrina Salerno e tanti altri artisti dell'epoca. Ricordo che si era creata un'atmosfera amichevole già dalle prime ore del pomeriggio durante il soundcheck ed è una serata che porto nel cuore. Un altro bel momento è stato a Bologna per “RADIO LATTEMIELE” dove, sempre per la promozione del mio lavoro, sono stata invitata a fare la speaker. Siccome mi avevano introdotta nel programma per la presentazione del festival di Sanremo, ad intervistare tutti i big. Ricordo che mi ero divertita davvero tanto, soprattutto quando proprio lì in radio è arrivato Riccardo Fogli con il quale ho avuto un bellissimo colloquio e intervistandolo mi sono resa conto che è veramente una persona meravigliosa ed umile, oltre ad essere un grande artista. Un altro aneddoto che ricordo è una mia partecipazione a Tele Montecarlo nel programma di Luciano Rispoli “Tappeto Volante” con Rita Forte e Melba Ruffo, anche lì è stato un bel pomeriggio trascorso in una situazione davvero amichevole. Oltre al padrone di casa, Luciano Rispoli, una persona veramente colta, un vero un gentiluomo, con Melba Ruffo ho legato tantissimo e la porto davvero nel cuore. Altro aneddoto: ero a Sanremo per “Premio Tenco”. Non cantavo, Nico era il protagonista, la serata si svolgeva al Teatro Ariston con il gruppo piemontese “I madrigalisti d’oltre Tanaro” di cui faceva parte. Presentarono brani da una linea melodica molto particolare. Quella sera conoscemmo molti artisti come Fabrizio De Andrè, Francesco Guccini, Eugenio Bennato, Roberto Vecchioni, Giorgio Conte e tra tanti altri. C’erano anche i sardi Tazenda, con i quali abbiamo legato molto, soprattutto con lo storico cantante, ora scomparso, Andrea Parodi che, al momento dei saluti, quando lo spettacolo ormai era alla fine, a tutti i costi voleva portarmi sul palco dell'Ariston e io, timida, non ci sono voluta andare Come dove compone scrive realizza le registrazioni della sua musica? Quali strumenti preferisce suonare? Quale genere musicale se vuole confessarlo sente più suo? Abbiamo una saletta sotto casa creata e ideata solo ed esclusivamente per la musica, attualmente quando abbiamo dei lavori da concludere li registriamo lì. Inoltre, teniamo anche lezioni di canto con allieve che ci stanno dando molte soddisfazioni. Il mio strumento è sempre stata la chitarra ma mi cimento anche un po' con altri strumenti, pianoforte e basso. La musica mi piace tutta ma il genere che prediligo di più e la West Coast americana. Sin da adolescente ne ero appassionato, tanto che facevo parte fino a poco tempo fa di un gruppo dal nome CSN & BOOYOUN’ con cover degli storici Crosby Stills Nash & Young, dai quali siamo stati riconosciuti come tributo ufficiale italiano. Nell’ottobre del 2017, dopo l’improvvisa morte di uno dei componenti il gruppo si è sciolto con molto dispiacere. I vostri cari come si sentono ad avere una coppia di musicisti, una coppia di celebrità in casa? Sia io che Silvana abbiamo dei genitori, in questo caso le nostre due mamme, perché i nostri papà non ci sono più, amanti della musica. Sono state sempre molto incoraggianti e non ci hanno mai ostacolati nelle nostre scelte e nella nostra attività anzi sono sempre state orgogliose come anche tutto l'entourage dei parenti è sempre stato dalla nostra parte. Nelle nostre famiglie c'è una vera passione collettiva per la musica e l'arte in genere, nelle nostre famiglie ci sono musicisti, compositori, ballerini, attori o insegnanti di musica, buon sangue non mente. Quali sono, se potete dirlo, i vostri rapporti con le case discografiche, le aziende di produzione di spettacoli con cui collaborate? Molto buoni, direi. Il lavoro che svolgiamo cerchiamo di farlo al meglio con professionalità per cui aziende e organizzatori dello spettacolo hanno una buona stima di noi e del nostro operato. Vi sentite di dare qualche consiglio ai lettori ai giovani che vorrebbero intraprendere una carriera nel vostro campo di azione nel mondo musicale? Ai lettori direi di non abbandonare mai la musica, il teatro, il cinema, la pittura, la letteratura e tutto quello che fa parte dell’arte in genere, perché tutto ciò è cibo per la vostra mente e per la vostra anima. Soprattutto in un momento così destabilizzante, riferendoci ai problemi che ha creato il coronavirus, rifugiarsi nella cultura e in tutte le bellezze che può offrire non può farci che bene e sinceramente ci fa mantenere un equilibrio necessario alla vita. Ai giovani mi sentirei di dire studiate molto in tutti i campi, visto che lo studio è fondamentale per la formazione. Se vi affacciate al mondo dello spettacolo per esempio, fatelo con molta umiltà, non abbiate l'idea che salire su un palco possa voler dire diventare famosi e che la celebrità arriva subito. La vittoria non è quella, accontentatevi e assaporate tutto quello che accade al momento, cercando di migliorare e cogliendo il meglio nelle cose semplici e vere, tralasciando le realtà distorte. Ragionate con il vostro cervello ed abbiate un'identità, troverete gli ingredienti giusti per essere unici. Parlateci del futuro state scrivendo, pensando, organizzando cose nuove? Abbiamo in progetto parecchie idee e per elaborarle ci vuole tempo. Comunque, nel cassetto, abbiamo tantissimi brani già registrati come provini con testi decisamente interessanti e intriganti. Naturalmente è un progetto al quale crediamo molto. Per finire raccontateci di questo periodo tremendo del virus avete avuto esperienze particolari, paure, tristezze, gioie inaspettate da raccontare? Cosa rimarrà nel vostro cuore dei lunghi giorni passati in quarantena? È un periodo che ci è piovuto addosso come al resto del mondo in modo pesantissimo. Non abbiamo avuto né noi né i nostri familiari problemi col virus. Ma la paura di perdere all'improvviso tutto quella sì, anche perché poi si è verificato realmente. Siamo stati i primi a essere costretti a fermarsi e non si sa quando, come e se ripartiremo. Sembra che solo la categoria degli artisti sia legata ad assembramenti, ma tralasciano mezzi pubblici, scuole, manifestazioni, dove sicuramente non mancano le occasioni di contagio. Hanno rifiutato di dare una chance anche alla nostra categoria, un indirizzo per poter gestire il nostro operato, Il nostro destino è legato anche ai locali, ai bar, ed alle feste in genere dove oggi tutti i titolari e gli organizzatori stanno attraversando la crisi più nera che si sia mai vista. La gioia l'abbiamo vissuta a fine giugno di quest'anno quando siamo di nuovo ripartiti per un breve periodo, ma il buio ci ha travolti quasi subito, a settembre quando avevamo ancora delle serate che sono state in seguito tutte annullate. Dei giorni passati in quarantena rimarrà tanta amarezza, tante domande. Ma si poteva gestire in modo diverso sin dall'inizio? Perché tutti i giorni gli invitati alle varie trasmissioni TV ci tartassano e ci terrorizzano, medici contro medici, virologi contro virologi? Non dico che non ci debba essere un'informazione ma ogni tanto la nostra mente ha bisogno di leggerezza per riuscire ad andare avanti, tutto questo sistema tende alla chiusura e per noi umani non è certo un toccasana. Capisco tutto quello che si sta vivendo, il dolore di tutte quelle persone che hanno perso qualche familiare, amico o conoscente. Non posso fare a meno di dire che stiamo vivendo un momento terribile ma vorremmo vedere finalmente un po' di luce almeno questa è la nostra speranza. Con quali esperienze e desideri vi apprestate a tornare alla vita normale? Ci pensiamo molto spesso ma non abbiamo una risposta. Il nostro desiderio sarebbe quello di riappropriarci delle nostre vite e di tutto quello che ci siamo conquistati in questi anni di duro lavoro, ma non riusciamo a vedere per ora una positività e questo non ci tranquillizza per niente. Speriamo che la nostra mente si proietti in un futuro migliore e che quello che ci sta tormentando oggi, perché non troviamo una via d’uscita, possa essere per noi un motivo di crescita domani. Spesso nella sofferenza e nell’incertezza ci si fortifica e si migliora. Il sole sta abbandonando la piazza e le vie medioevali di Asti. Occorre rientrare, il coprifuoco si avvicina. Saluto Silvana Poletti e Nico Aloisi, ringraziandoli per la cortesia e la sincerità nel rispondere alle mie domande. Spero, sinceramente, che i lettori non abbandonino il piacere dell'ascoltare e dell'immergersi nella musica, in tutta la musica. Ne abbiamo, ora più che mai, un bisogno assoluto. Il sorriso nasce dagli accordi e dalle note più belle, libere da ogni pregiudizio o paura. Grazie ancora Silvana e Nico, al vostro primo concerto, dopo la pandemia, saremo, senz'altro, tutti presenti (anche solo con il cuore) Claudio Calzoni |