Recensione del libro "La Vita è piena di Sorprese" di Giuseppina VallaLA VITA E’ PIENA DI SORPRESE
di Giuseppina Valla Il romanzo è caratterizzato da una narrazione avvincente, quasi un giallo, il cui filo conduttore è l’attesa di una telefonata da parte di Ada, la protagonista, una sessantenne sola per scelta anche se poi si scoprirà che non è esattamente così, che ha incentrato soltanto su se stessa la sua vita allontanando tutti gli altri con metodo, risolutezza e caparbietà. L’attesa di questa telefonata, fondamentale per lei abituata a non dipendere da nulla e nessuno, le fa ripercorrere i sentimenti e i dolori che hanno condizionato questa sua disperata voglia di bastare a se stessa senza punti affettivi di riferimento presa da un solo grande amore: i libri e la sua libreria unica fonte di emozione e di gioie. Quando decide di cedere la libreria, dopo una prima fase di ebbrezza di libertà, si trova ad affrontare l’angoscia di essere davvero in una prostrante solitudine e il suo corpo reagisce come il suo animo: le comunica la paura di vivere. Lei, donna forte, cocciutamente indipendente, fiera di non aver mai avuto bisogno di alcuno accanto a se, si sente improvvisamente svuotata e prende coscienza di non avere davvero una presenza umana, nemmeno un’amica, con la quale condividere un momento pieno di angoscia in cui si sente fragile e confusa ma non lo vuole ammettere nemmeno con se stessa. Poi, improvvisamente, accade un incontro inaspettato proprio ad una di quelle cerimonie piene di gioia che lei odia intimamente. Un amico degli anni della scuola, il più caro amico d’infanzia, le presenta la moglie Sophie con cui, stranamente la donna sente crearsi una sincera e profonda empatia. Ada è chiusa nel suo dolore che stride con l’atmosfera natalizia che la attornia e fa fatica a reimmettersi in un rapporto di relazioni perché ama crogiolarsi nella sua “distanza dal mondo e dai suoi simili” nella quale può solo affacciarsi, a volte, Marzia la donna che ha rilevato la sua “amica libreria” che per lei era ed è ancora una creatura viva cui è visceralmente legata come fosse il figlio che non ha mai avuto. Sophie appare felice e questo fatto quasi la infastidisce ma, piano piano, scopre che anche la donna ha un segreto triste e pesante come un fardello e ciò la fa ripensare al suo “enorme segreto” che probabilmente l’ha portata al rifiuto di ogni sentimento nei confronti degli esseri umani. Ada infatti, a pochi giorni dalle nozze, ha scoperto il tradimento del suo futuro marito con Arianna, la sua più cara amica e, da quel momento, la spirale di dolore l’ha sopraffatta per sempre unita alla diffidenza verso tutto e tutti costringendola quasi in un bozzolo di aridità di spirito. La sofferenza di Sophie la cala in una realtà più umana e la coinvolge così come la coinvolge la sofferta disperazione di Edoardo, Edo, il suo amico d’infanzia e marito di Sophie, anche lui gravato da un segreto dolore del passato che gli sta condizionando il presente ed è la causa della disperazione della moglie. Come risvegliata tutto d’un tratto dal suo torpore emozionale Ada partecipa con insospettato affetto e con grande abnegazione alle sofferenze, fisiche e morali, dei suoi amici e scopre così che la solitudine cercata, voluta e difesa con arroganza altro non è che la paura di vivere con gli altri e di condividere i sentimenti, a volte fragili ma pieni di forza e di stimoli vitali, che danno un senso all’esistenza. Ada capisce che ha sempre soltanto avuto paura di amare la vita e le persone per il terrore di soffrire ancora come quando scoprì quel tradimento mai perdonato più a se stessa che a chi l’ha messo in atto. Quasi inconsapevolmente ha passato i migliori anni della sua vita a “punirsi” certa di essere colpevole per essere stata tradita. La consapevolezza di essere ancora non solo capace d’amare ma anche di essere utile agli altri la risveglia dal suo “carcere affettivo” e, sullo sfondo dell’atmosfera natalizia che ha ripreso i giusti colori della gioia abbandonando quel film in bianco e nero in cui si è costretta a vivere, riceve la telefonata che le restituisce la voglia di sorridere, di gioire e di amare il mondo, se stessa ed i suoi simili acquisendo la consapevolezza che la vita le riserverà ancora moltissime piacevoli sorprese. Paola Alessandra Taraglio |