Incontro con Giovanni FenoglioIncontro il Signor Fenoglio nel primo pomeriggio a San Pietro Val Lemina, nella sua bella casa arroccata sulla collina.
Conosciamoci meglio. Chi è Giovanni Fenoglio? Sono un uomo che ha vissuto tante esperienze. Ho avuto una vita a dir poco movimentata. Nato prima della guerra, ho vissuto la mia infanzia tra fughe e bombardamenti, scuole distrutte e rappresaglie militari. Pur perdendo mio padre giovanissimo ho saputo cavarmela lavorando e studiando con ostinazione. Sono diventato maestro e ho insegnato in caserma e in carcere, mi sono laureato in Lingue all'Università di Torino. Nella vita, poi, ho avuto molte avventure che, certamente, hanno pesato sulla mia visione filosofica e morale dell'esistenza. Ho lottato molto con la malattia e con la fortuna. Nel lontano 1980 un proiettile sparatomi durante una colluttazione da un rapinatore a pochi centimetri dalla mia testa, mi ha attraversato la faccia, ferendomi gravemente. Per poco non ho perso il dono più bello di tutti, quello della vita. Da allora tutto quello che vivo e che mi succede lo considero un magnifico regalo e cerco di apprezzarlo il più possibile, impegnandomi in tutte le attività al meglio. Tra queste anche quella di poeta ha il suo valore, se non economico, almeno morale. Spero che la mia poesia possa essere propedeutica al lettore e insegnare qualcosa, anche solo a imparare a guardare e sorridere di più. Inoltre la mia passione per le lingue mi ha portato a tradurre molte poesie. La più riuscita è senz'altro quella dall'Italiano all'Inglese dell'Infinito di Giacomo Leopardi. Come è nata la passione per la scrittura? Proprio nei momenti durissimi dopo il ferimento, nelle lunghe notti all'ospedale, dove sono stato mesi, le riflessioni hanno preso forma, anche di parola, nella mia mente. E' nata l'esigenza di scrivere, di raccontare, di spiegare agli altri quello che vedevo, sentivo, si agitava nel mio cuore. Quando ha pubblicato il suo primo libro e quali sono state le sue emozioni nel tenerlo in mano? L'ultimo suo libro, pubblicato da Hogwords come si intitola? Quali sono i motivi per cui lo ha scritto, quali le ispirazioni? La mia prima pubblicazione era un libricino piccolo piccolo di poche poesie. Con Pier Giorgio Tomatis e le Edizioni Hogwords ho poi completato il lavoro e, grazie anche alla bella prefazione di Fabrizio Legger (Postremo Vate), il libro "Pensieri in libertà. Sulle ali della poesia" ha visto la luce. Sono contento quando posso farlo vedere, toccare e leggere agli amici, un po' stupiti, a volte, perché non sapevano d'avere un poeta, che scrive pure in inglese, tra le loro conoscenze. Come dicevo motivi particolari non ne ho, se non la soddisfazione di poter dire la mia, far vedere il mio punto di vista sulle cose. Spiegare a tutti l'assoluta bellezza della vita, che esplode con forza catalizzante e si spegne come la fiamma di una candela, pronta a rinvigorirsi al primo soffio di vento, qui, come tra le più profonde stelle. I suoi cari come si sentono ad avere un poeta in casa? Cosa vuole, mia moglie fin da bambina è stata attratta dalla pittura e dipinge ancora dei quadri e crea delle composizioni artistiche meravigliose ( ndr la signora Paola è veramente una grande pittrice ). Il nostro rapporto è basato sulla sincerità e l'unione di intenti, quindi, se i miei familiari vedono che sono contento di fare una cosa, sono più felici di me e mi spronano a continuare. Ha qualche consiglio da dare ai lettori e ai giovani che intraprendono la carriera di scrittore? Sì. Ai lettori, e soprattutto ai miei lettori chiedo di assaporare con me il gusto e il significato delle parole che scrivo. Possono essere immagini o sentimenti, urla di dolore o dolci sospiri d'amore, vorrei che il lettore diventasse partecipe delle mie emozioni e, come in un gioco delle parti, riuscisse a farle sue, viverle intensamente come ho fatto io. Ai giovani posso solo dire di lavorare, studiare, affinare le tecniche, il linguaggio, il vocabolario, in poche parole imparare. Se poi tutto avviene come nella mia vita, dove nulla mi è stato regalato e ho dovuto conquistare tutto, solo con la forza e la determinazione, è ancora meglio. Essere curiosi, tenaci, volenterosi e un po' sognatori è la base per trovare la serenità in questa terra fatta di passaggi difficili. Un ultimo consiglio, sempre per seguire il mio esempio, imparate le lingue e aprirete il vostro orizzonte a suoni, emozioni e panorami sempre nuovi. Ci parli del futuro. Sta scrivendo o pensando a cose nuove da proporre ai suoi lettori? Vado avanti, ho tante cose in testa, libri già pensati e storie, tante storie da raccontare. Non posso e non voglio fermarmi, domani è sempre un giorno nuovo. Arrivederci, signor Giovanni. Il pomeriggio è passato in un lampo, i racconti, le forti emozioni e la serenità che ho ricevuto, spero contraccambiato, mi hanno dato la chiara immagine di un uomo sereno e impegnato a non buttare nemmeno un attimo della vita, che ha già rischiato di perdere troppe volte. Non vedo l'ora di leggere altri suoi scritti, la sua vita è un meraviglioso film, che deve ancora iniziare... Grazie a lei, e grazie alla signora Paola per l'accoglienza... arrivederci. Claudio Calzoni |