Intervista alla Poetessa Teresa GhigoTeresa Ghigo, un'anima semplice tra Poesia, Natura e Fantasia
Teresa Ghigo, nata sotto il segno del Toro, vive a Pinasca, in Val Chisone, con il marito Sandro e i figli Ivan e Stefano. Ama da sempre la Poesia, ma anche la Natura, i boschi, i torrenti e i prati della sua valle. È una donna solare, sorridente, altruista e i suoi versi sono semplici e intensi, come la sua anima schietta e piena di passione e di amore per la vita. CHI È TERESA GHIGO? Sono una persona fantasiosa, una donna che ama molto viaggiare dentro il proprio mondo interiore. Credo di essere una persona semplice, sempre ben disposta verso il prossimo e sincera amante della Natura. HAI GIÀ PUBBLICATO LE TUE POESIE IN VOLUME? Sì, certo. Ho pubblicato due raccolte poetiche, intitolate, rispettivamente, "Eravamo bambini felici" e "Sfumature", e anche "Amaranta", un romanzo breve o racconto lungo, se preferite. Ho anche tradotto e curato un libro di diari di mio padre, Renato Ghigo. Insieme alla mia amica Norma Bertalmio ho realizzato due sillogi poetiche per fini umanitari. Molte mie poesie sono state pubblicate, nel corso degli anni, sul settimanale "Il Monviso", di Pinerolo. SECONDO TE, CHI È IL POETA? Il poeta è colui che libera la propria anima utilizzando il verso, la strofa poetica, il componimento lirico, come strumento di espressione della propria libertà interiore. E DUNQUE, ALLORA, CHE COSA È LA POESIA? Sono attimi di libertà e di fantasia che sottraiamo alle nostre incombenze quotidiane, agli oneri e alle difficoltà sempre presenti nelle nostre esistenze. La Poesia è il mezzo che ci permette di dare voce alla nostra interiorità, è una luce arcana che si accende nella nostra anima e che si fa espressione tramite il verso. Credo sia anche la necessità di esprimere la parte più vera e più autentica di noi stessi. QUALI SONO I POETI SU CUI TI SEI FORMATA E QUALI I POETI CONTEMPORANEI CHE PIÙ TI PIACCIONO? Tra i poeti stranieri, il mio preferito è il francese Jacques Prevert. Tra gli italiani, ci sono, sicuramente, i lirici del Novecento, come Montale e Ungaretti. Mi piace anche il poeta cileno Pablo Neruda. Tra i poeti contemporanei e del territorio piemontese, mi piace molto il nostro Postremo Vate. SECONDO TE, QUALE MESSAGGIO PUÒ LASCIARE UN POETA ALLE PERSONE DI QUESTA NOSTRA CAOTICA E INQUIETANTE EPOCA? Innanzitutto, un messaggio di Bellezza, perché la Bellezza è sempre presente tra noi, anche se, assai sovente, presi come siamo dalle preoccupazioni e dai problemi della nostra quotidianità, non riusciamo a vederla. Inoltre, il poeta dovrebbe insegnare a scoprire la Bellezza anche nel dolore, mostrando condivisione fraterna nei confronti dei disagi e delle sofferenze altrui, perché, che ci piaccia o no, siamo tutti connessi. Quindi, è prioritario un messaggio di comunione e condivisione dei valori più importanti dell'esistenza: la solidarietà, il rispetto per gli esseri umani e per l'ambiente, la capacità di condivisione, cioè, messaggi nei quali si può riconoscere la nostra più profonda e genuina umanità. Intervista a cura di Fabrizio Legger |