Incontro con la scrittrice Loredana CellaIncontro Loredana Cella, scrittrice e curatrice di iniziative legate al mondo editoriale in un luogo a lei decisamente caro, Piazza Statuto a Torino, nell'ora che precede il tramonto. La bellissima piazza ottocentesca è sicuramente una delle più belle e caratteristiche della città. Sotto i portici, tra passanti in mascherina e guanti che si guardano attoniti e gruppetti di giovani mascherati che scambiano idee finalmente liberi di scorrazzare per le vie della città, prendiamo un caffè in un piccolo bar, mantenendo distanze legislative, sotto gli occhi, severi, di due poliziotti. L'aria è pesante, certo diversa dagli anni in cui il movimento dei Mods di Torino si trovava qui, tra le Vespe ed i vestiti alla moda e i giovani scoprivano la cultura, l'amicizia e la musica. Pochi giorni fa ho intervistato su queste pagine Naska, il batterista degli Statuto, il gruppo che nasceva in questi giardini e che vide nelle sue fila il grandissimo musicista, appena scomparso, Ezio Xico Bosso. Tempi di gioia, senza la paura del contagio e, peggio, della delazione.
Va bene lo stesso, l'amore per la cultura e l'emozione per l'arte sicuramente ci aiuteranno a superare questi momenti. Conosciamoci meglio. Chi è Loredana Cella? Ci disegni il suo autoritratto. Sono nata e vivo a Torino da sempre. Ho seguito un percorso scolastico per i primi cinque anni presso un istituto gestito da suore con una classe solo al femminile. Studi molto rigorosi che hanno dato i loro frutti in seguito. Dopo il primo quattro di italiano non ho mai più commesso errori ortografici. Dopo le medie ho seguito il corso di Ragioneria presso il VII Istituto Aldo Moro. Per quei tempi era una scuola un po’ di nicchia ma frequentata da ottimi professori. Il mio Professore di Ragioneria era un grande insegnante. Ho iniziato a lavorare con lui e non ho mai smesso di fare lo stesso lavoro operando negli studi più prestigiosi della città. Ora lavoro presso una società, continuo ad elaborare bilanci, seguo contabilità e tutto ciò che riguarda il settore, come dico sempre io: “è l’unico lavoro che so fare”. Come è nata la sua passione per la scrittura e la sua voglia di portare avanti iniziative letterarie e culturali? Ho avuto la fortuna di vivere nella stessa casa del Dott. Fruttero, parte del famoso duo Fruttero e Lucentini che tanto ha scritto e tanto ha dato a Torino. La mia fortuna che la loro prima figlia, Maria Carla, avesse la mia età, così, a volte, salivo a casa loro a giocare con lei. Mi innamorai della stanza dove il Dott. Fruttero scriveva. Mi imprestò dei libri da leggere e da lì non mi sono mai più separata da un libro. Ho trascorso la vita leggendo e viaggiando con loro. Si perché non avevo soldini e, non potendo girare il Mondo, lo facevo leggendo, cercando di scoprire cosa c’era lì fuori. Una vigilia di Natale ero a cena con gli amici di una vita, Manuela e Giuliano e le nostre famiglie. Abbiamo iniziato a ricordare com'era la nostra Piazza Statuto quando eravamo giovani e da lì raccogliendo i ricordi, abbiamo deciso di metterli su carta. Così è nato il nostro libro “Piazza Statuto e Porta Susa” edito da Graphot Editrice. Il libro è stato scritto a quattro mani con Giuliano Vergnasco. Ci parli delle sue ultime iniziative, che hanno avuto molto successo: come si intitolano e a chi sono dedicate? Grazie a questo libro e grazie al mio amore per Torino sono stata contattata dal Dott. Stefano Giovinazzo. Sulla mia pagina Facebook trapelava il mio amore per Torino. Sono stata contattata e ha deciso di regalarmi la cura del libro"Torinesi per sempre" della Casa Editrice Edizioni della Sera. Il libro è una raccolta di racconti. Varie penne importanti hanno dato vita a questo libro. Ho contribuito anche io con un racconto scritto con Gabriella e Alfredo Rotiroti. Sono seguite varie presentazioni e grazie alla buona resa di questa pubblicazione, sono stata premiata e mi è stato dato un nuovo incarico da Edizioni della Sera. Sono stata curatrice con Aurora Frola dell’antologia "Piemontesi per sempre". Entriamo nel personale Quando ha pubblicato il suo primo libro e quali sono state le sue emozioni a tenerlo fra le mani? Ho già parlato del mio primo libro "Torino Piazza Statuto e Porta Susa". Il libro è uscito a novembre del 2012. A dicembre 2012 la prima libreria in cui ho trovato il mio libro è stata la libreria Fontana che a quel tempo era in Via XX Settembre. Mi sono recata lì di sera per curiosare e vedere se era stato esposto. Sapendo di essere un'autrice emergente non pensavo certo di trovarlo in vetrina in bella vista. Nel vederlo in tutto il suo splendore ho provato un’emozione indescrivibile. Quasi non ci credevo. Quello era proprio il mio, il nostro lavoro. La nostra Piazza Statuto raccontata da me, che l’ho sempre amata tantissimo. Si perché Piazza Statuto per me è stata la mia vita. Ci giocavo da bambina ed era il luogo dove ci si trovava da giovani. Si usciva con le varie compagnie e l’appuntamento era sempre in Piazza Statuto. Ho continuato ad attraversarla per quasi 20 anni per recarmi al lavoro. Dalla finestra dell’ufficio presso il quale lavoravo vedevo l’Angelo stagliarsi nel cielo. Quante emozioni. Io e la mia Piazza. Ha pubblicato altri libri e con quali editori? A questa domanda ho già risposto poco fa. Il primo libro esce nel novembre 2012 Graphot Editrice Piazza Statuto e Porta Susa. Sono stata poi curatrice nel dicembre 2018 di Torinesi per sempre – Casa Editrice Edizioni della Sera e nell’ottobre 2019 sono curatrice con Aurora Frola di Piemontesi per sempre – Casa Editrice Edizioni della Sera. Dal 2017 al 2020 ho collaborato con la Casa Editrice Edizioni della Sera. Seguivo la parte di scouting e la relazione con gli autori dei vari libri. Ora il Covid 19 ha messo tutto in discussione. I suoi cari come si sentono ad avere una scrittrice in casa? Come dico sempre io non sono una scrittrice. Il mio primo ed unico libro è stato scritto col cuore. Per me è stato mettere su carta le mie emozioni, il mio vivere con Piazza Statuto e Porta Susa. Ho raccontato le emozioni che ho vissuto sin da bambina nel mio borgo. La mia famiglia è sicuramente felice del mio risultato. Il mio Papà, che ora non c’è più, rigirava quel libro tra le mani. Quasi incredulo che io ce l’avessi fatta. Era abituato a vedermi leggere di notte e nei momenti più impensabili. Sicuramente faceva il tifo per me, ma nonostante fosse a conoscenza dei miei sogni, non avrebbe mai pensato io fossi così determinata. Quella mia Piazza, che ho vissuto da ragazzina, che attraversavo tutti i giorni per recarmi al lavoro, mi ha regalato più di quanto io avessi mai creduto. Ancora oggi quando la attraverso provo un’emozione immensa. La mia Mamma, pur parlando poco, è molto felice per me. Sono genitori di un’altra generazione. Era difficile per loro esternare le emozioni. Per fortuna il libro è arrivato in tempo utile. Papà è volato via nel 2015 e anche se non me lo diceva espressamente so che era molto fiero di me. Aveva gli occhi lucidi nel parlare di presentazioni e quant'altro. A me bastava questo per avere la sua approvazione e per essere felice. Quali sono, se può dirlo, i suoi rapporti con le case editrici con cui collabora? Il mio rapporto con la Casa Editrice Edizioni della Sera è stato piuttosto …. totalitario. Io apprezzo molto il lavoro di Stefano Giovinazzo. Lui è un perfezionista e pretende molto. Ma lo fa con giusta causa. Tante volte ci siamo scontrati ma era per dare il meglio di noi nella preparazione dei libri. Io sono passionale e metto il cuore nel mio lavoro. A volte mi scontro con le persone, ma sono scontri costruttivi. E poi si sa, ho un caratteraccio. A volte sono dura nelle mie considerazioni, ma Stefano ha imparato a conoscermi e sa che ciò che dico e faccio è solo perché amo il lavoro che svolgo e amo totalmente i progetti che abbraccio. Io sono tutto o niente. Si sente di dare qualche consiglio ai lettori ed ai giovani che vorrebbero intraprendere la carriera letteraria? Il consiglio che posso dare è quello di inseguire i propri sogni e non scendere a compromessi. Chi ama scrivere deve continuare a farlo. Ci sono tantissimi concorsi e tantissime possibilità per emergere. Mai arrendersi alle prime sconfitte. Mai accettare i concorsi a pagamento. Questo l’ho imparato strada facendo. Bisogna cercare la giusta opportunità. Quando si scrive bene, prima o poi ci sarà un riconoscimento. Ci parli del futuro. Sta scrivendo, pensando o organizzando cose nuove? In questo momento sono uno spirito libero. Vado dove mi porta il cuore. Ho avuto la fortuna di far pubblicare dei libri attraverso una Casa Editrice Piemontese. Diciamo che ho raccolto la richiesta di aiuto di tre amici e sono riuscita a realizzare i loro sogni. Premetto che tutto ciò è stato per il solo gusto di esserci e aiutarli perché credevo in loro. Sto collaborando con altri due amici alla realizzazione di due libri per l’infanzia. Nel frattempo però ho seguito il mio progetto più grande che è dettato dal cuore, un libro "socialmente utile". Insieme a Luca, nel periodo della chiusura totale, noi ci siamo creati un sogno. Realizzare un libro per il sociale ed abbiamo già contatto venticinque persone, che hanno aderito a questo progetto. Nei prossimi mesi vi sveleremo il contenuto esatto del libro. Per finire ci racconti di questo periodo tremendo del virus. Cosa rimane di questi giorni di quarantena? Con quali speranze e desideri la donna, la giornalista, la scrittrice Loredana si appresta al ritorno della vita normale? Questo periodo Covid 19 è stato per me molto difficile da superare, come per tutti del resto. Ma sin dall'inizio mi sono imposta delle regole di vita per non restare schiacciata dalla situazione. Le perdite sono state parecchie per me e per la mia Famiglia. Forse non ce ne rendiamo ancora conto. Diciamo che nei momenti più difficili, io tiro fuori il meglio di me. Mi sono imposta delle regole comportamentali che fanno parte del nostro quotidiano. La mattina era rivolta alla mia casa e alla mia persona. Si susseguivano le telefonate ed il confrontarsi sulla situazione che si stava delineando. Il pomeriggio lavoravo per la società con la quale collaboro, seguendo la contabilità e la sera trascorreva tra vari film e letture. Si ho letto tantissimo. Grazie al progetto che abbiamo seguito in questi mesi, mi sono ritrovata a confrontarmi con vari autori e amici. Così loro, gentilmente, mi hanno inviato i loro libri in pdf. Ammetto che dormivo poco a causa delle preoccupazioni, ma leggevo tantissimo. Questo nuovo progetto mi ha catapultato in nuovo mondo e grazie ad esso ho trovato tanti nuovi meravigliosi amici. Con loro abbiamo diviso e condiviso le emozioni, la tristezza della situazione ed abbiamo cercato di superare insieme questo triste momento. Ora che la vita pare ritornare alla normalità scopro di aver tante nuove opportunità. Ci saranno nuove presentazioni, qualche nuova intervista, e questo nostro libro sul sociale che prenderà forma e che porteremo in giro per l’Italia. Esattamente come non sappiamo ancora ma, sicuramente, ci riusciremo. Ho imparato che volere è potere e nulla, nemmeno il Covid 19 ci fermerà. Avevo un altro bel sogno nel cassetto partecipare ad un libro sul calcio. Non sono stata all'altezza della richiesta. Ma non importa. Per questo non vorrei essere chiamata scrittrice, altrimenti sarei stata capace di scrivere ciò che mi era stato richiesto (anche se è difficile scrivere a comando). Io scrivo col cuore. Io vivo di emozioni. Le emozioni che mi trasmette un libro, una poesia, il mare, la montagna, una canzone o un film. Le mie emozioni sono sempre fortissime e non sempre ho la capacità di imprimerle su carta. Ma il trasmettere sensazioni, emozioni, ispirare gli autori a scrivere per me è un grande successo. Ho comunque realizzato il sogno di tante altre persone e imparato a conoscere nuovi amici. La sera incombe, nonostante tutto, sulla piazza. Il sole tramonta dietro al Genio Alato che sorveglia la piazza dal monumento, quasi una piramide, dedicato alla sofferenza ed alla lotta dell'umanità per raggiungere il progresso. Sofferenza che in molti modi ha colpito anche le nostre vite in questi mesi orribili. Saluto la signora, ringraziandola di aver risposto così calorosamente alle domande dell'intervista e di aver riempito di emozione le pagine della Gazzetta di Hogwords. Claudio Calzoni |