Incontro con Nina Caterina PigaNina Caterina Piga: una poetessa tra Arte e Buddhismo
Nina Caterina Piga è una donna sensibilissima, animata da un grande amore per la vita e da una forte empatia nei confronti degli altri. Nata a Pinerolo (città in cui vive) nel 1975, sotto il segno della Vergine, unisce in sé concretezza e passione, fantasia e realismo. Il suo elemento, la "terra", la rende molto concreta ma ciò non impedisce al suo libero spirito di alzarsi in volo, verso i cieli variopinti dell'Arte, dove la attendono la Poesia, la Pittura e la Musica, sue grandi passioni. Nina, dopo aver conseguito la maturità scientifica, si è laureata alla Facoltà di Agraria, all'Università degli Studi di Torino, in Scienze forestali e ambientali. Attualmente, lavora in un’azienda del Pinerolese. Nel tempo libero ama scrivere poesie, leggere tanti libri, guardare film (è appassionata di cinema), ascoltare musica e disegnare (la grafica, con soggetti fantasy e fantastici, è una delle sue grandi passioni). Pratica la fede buddhista ed è attratta dalla spiritualità e dalle culture orientali. Ama la Sardegna di un amore immenso, in quanto sua terra d'origine, anche se si sente, contemporaneamente, molto piemontese. Chi è Nina Caterina Piga? Sono una donna dall'animo multiforme: in me convivono aspetti contrastanti, cioè, la mia anima è lacerata dagli opposti (concretezza e sogno, razionalità e passione, materialismo e spiritualismo). Il mio motto potrebbe essere: "Piedi radicati al suolo e ali grandi che sbattono per volare in alto". Cosa rappresenta, per te, la poesia? È una tra le più elevate forme d'arte, il cui strumento sono le parole. Proprio per questo, è un'arte che può dare sfogo a sentimenti profondi e a grandissime emozioni, ai vulcani di fuoco che ci ardono dentro e che, solo grazie al potere verbale della poesia, è possibile esprimere. Quali sono i tuoi poeti e i tuoi scrittori preferiti? Innanzi a tutti, Dante Alighieri, che è il "padre" della nostra poesia italica. Poi, Giovanni Pascoli, un grande poeta simbolista del decadentismo italiano. Quindi, Giuseppe Ungaretti, uno tra i maggiori lirici italiani del Novecento. Tra i poeti e gli scrittori del nostro territorio pinerolese e piemontese, amo moltissimo i libri di Postremo Vate, in particolare "Delirium" e "Il canto di Erato", pubblicati dalla casa editrice Hogwords. Com’è nato il tuo amore per il fantasy e per il fantastico? Il mio immaginario fantastico è stato alimentato e ispirato dalla visione dei telefilm della serie "Twin Peaks", dalla trilogia "Il Signore degli Anelli" di Peter Jackson e dal romanzo di Tolkien, nonché dal celebre film "La Storia Infinita". Da questo amore per il Fantasy e il Fantastico, si è sviluppata anche la mia passione per il disegno e la realizzazione di tavole grafiche con soggetti appartenenti a questi due generi. Come ti sei avvicinata al buddismo? Sin da bambina avvertivo fortissima in me la sensazione di essere "rinata", di aver givissuto altre vite e di essere tornata a vivere. Poi, alle medie, ho avuto la fortuna di essere stata allieva di un professore di religione che mi ha "illuminata" sul Buddhismo e sulle religioni orientali. Il film "Il Piccolo Buddha" ha contribuito molto a indirizzarmi verso questa scelta spirituale, così come la lettura del "Sutra del Loto". Infine, tramite una cara amica, ho conosciuto l'associazione buddhista Soka Gakkai, di cui ora faccio parte. Quali sogni hai per il futuro? Realizzare pienamente me stessa e le mie potenzialità, soprattutto con la ripresa dell'attività artistica che, in questi ultimi anni, a causa di vari problemi, ho trascurata. Amo disegnare ed eseguire illustrazioni ma mi diletto anche di pittura. Uno dei miei sogni è quello di vedere pubblicato qualche mio lavoro di arti grafiche. Auguriamo a Nina Caterina Piga di poter realizzare questi suoi bellissimi sogni, esortandola ad avere fiducia in sé stessa e far uscire pienamente la poetessa e la disegnatrice che albergano da sempre nel suo animo multiforme, conteso tra Arte, Scienza e Buddhismo. Un grande augurio di vita felice e piena di profonde soddisfazioni. Fabrizio Legger |