Incontro col l'attore-scrittore bolognese Andrea CavalieriLa luce del tramonto rende spettacolare il paesaggio. La città Felsinea, accoccolata al caldo sotto le sue belle colline, ci appare in tutta la sua bellezza. Le due torri, rosse di fuoco, controllano con autorità gli abitanti, ed i tantissimi giovani, pronti alla nuova serata di gioia e di convivialità. Sotto i portici della passeggiata collinare forse più caratteristica d'Italia, discorro con il poliedrico Andrea Cavalieri. L'ho conosciuto ad una bella iniziativa legata ad un concorso letterario "Racconti Sportivi" di Historica Edizioni, curato da Stefano Andrini. La sua interpretazione di un piccolo incipit del mio racconto mi ha sinceramente colpito. Ho voluto incontrarlo. San Luca, la chiesa sulla collina è il posto, per un bolognese di nascita ed un bolognese di cuore e di origini come me, migliore per osservare la città e assaporare la gioia della compagnia.
Conosciamoci meglio, chi è Andrea Cavalieri. Ci dipinga il suo autoritratto. Io sono Andrea Cavalieri, nasco a Bologna più di mezzo secolo fa . Cinquantadue anni, per la precisione, di bolognesità sulle braccia e nelle gambe, che mi hanno insegnato a prendere la vita con ampi sorrisi ironici e profondi. Disegno il viso di sicuro stilizzato e un po’ naif. I tratti sporgenti su mento zigomi e scuri sui capelli ( anche se quelli bianchi tra un po’ saranno in vantaggio). Mi piace dipingermi a tinte forti, vivaci e brillanti. Come è nata la sua passione per l'arte della recitazione, per la scrittura e la sua voglia di portare avanti iniziative letterarie e culturali? La scrittura è entrata tardi nella mia vita perché ho fatto per quasi 30 anni l’odontotecnico. Poi come una pentola a pressione ho allentato la valvola ed è fuoriuscito quello che avevo dentro di me, aprendo una finestra sul mio mondo interno di cose da scrivere e da dire. Da qui la recitazione è stata in qualche modo subalterna alla scrittura. Entriamo nel personale Quando ha pubblicato il suo primo libro e quali sono state le sue emozioni a tenerlo fra le mani? I primi due fortunatissimi libri dal titolo "Le voci del fiume" e "Dove i diritti stanno di casa" sono stati scritti in collaborazione con Il pittore e grafico Claudio Pesci a favore di Unicef Italia. Furono i primi riusciti tentativi di affiancare i miei testi alle bellissime illustrazioni di Claudio, nel giro appena di un biennio tra il 2013 e il 2014. Grande fu l’emozione di tenerli in mano come se fossero bambini appena nati. Ha pubblicato altri libri e con quali editori? Il terzo libro nacque nel 2015 dall'incontro altrettanto fortunato con l’amica Silvia Aquilini, la quale scrittrice già affermata mi propose di collaborare con lei nel romanzo autoprodotto : "Via San Vitale 56, la Dea e il Poeta" . Raccontavamo del rapporto epistolare, e non, della Contessa Cornelia Rossi Martinetti e del celeberrimo Ugo Foscolo avvenuto appunto al civico 56 di San Vitale a Bologna dove la nobile deteneva un salotto letterario tra i più importanti d’Italia. Le presentazioni del libro in giro per locali, biblioteche e teatri di Bologna cominciarono a far breccia su di me, dandomi l’idea di poter fare uscire dai libri che avrei scritto dopo, i personaggi , interpretandoli io stesso. Da qui scrissi un libro di racconti, tutto da solo dal titolo "La notte che diventammo grandi" edito da Ibiskos edizioni Risolo. Seguì nel 2017 l’uscita di "Contro ogni probabilità" edito da Pendragon. Con entrambe le case editrici sono in ottimi rapporti. Risultarono tantissime presentazioni all'attivo, usando proprio la nuova modalità della recitazione per promuoverlo. In quegli anni iniziai anche la scrittura di commedie teatrali. La prima fu estratta dall'omonimo romanzo "La dea e il poeta via San Vitale 56" che andò in scena al teatro Dehon, al Meloncello di Bologna e al Laura Betti di Casalecchio di Reno. Un altro incontro fortunato fu quello con Stefano Andrini, il quale e mi incaricò di scrivere la commedia "La Divina Cucina" tratta dal suo libro "I segreti della cucina Emiliano-romagnola". L’abbiamo portata in scena per ben 16 volte nel corso di un anno e mezzo. Ancora adesso abbiamo delle date in programma visto l’ottimo successo di critica e di pubblico, facendo quasi ovunque il tutto esaurito. I suoi cari come si sentono ad avere un attore, uno scrittore in casa? I miei famigliari dopo un po’ di anni passati a provare in casa, spettacoli o a rileggere i miei libri, non ne possono più, prendendomi allegramente in giro. Anche se poi mi hanno sempre seguito a teatro, divertendosi. Mio figlio ha pure recitato e preso parte attiva in veste di mimo alle mie presentazioni dei libri. Si sente di dare qualche consiglio ai lettori ed ai giovani che vorrebbero intraprendere la carriera letteraria o quella dell'attore? Più che consigli astrusi direi ai giovani di seguire il loro istinto ma anche di studiare il più possibile, per migliorarsi sempre. Quale è stata la sua carriera di attore cinematografico e televisivo? Tutto cominciò nel 2016 quando fui scelto dal regista Riccardo Marchesini per interpretare un barista nel film : "Caro Lucio ti scrivo". Da lì in poi sono state numerose le mie partecipazioni in film e in serie televisive. Da "La guerra è finita" su Rai 1 a "L’ispettore Coliandro" su Rai 2. Poi film al cinema come "Mio fratello rincorre i dinosauri", "Il signor Diavolo" con la regia di Pupi Avati e tanti altri. Anche il Masterclass recitativo proprio con Pupi Avati ha dato grande impulso al mio fervore di prendere parte a film di ogni tipo e situazioni. Ci parli del futuro. Sta scrivendo, pensando o organizzando cose nuove? Ho appena finito di scrivere. nel periodo di quarantena, il mio ultimo libro: "Il lato imperfetto delle cose" di cui è prevista l’uscita per l’autunno. Continuerò con il mio ultimo spettacolo teatrale da me scritto, allestito e diretto dal titolo "I pazzi dicono sempre la verità" che ho tratto dal primo laboratorio teatrale che mi sono inventato dal nulla. Per finire ci racconti di questo periodo tremendo del virus. Cosa rimane di questi giorni di quarantena? Con quali speranze e desideri l'uomo, l'attore, lo scrittore, Andrea si appresta al ritorno della vita normale? Le mie speranze sono quelle di continuare a fare ciò che mi piace, lasciandomi trasportare dalle mie sensazioni artistiche e umane per fare tutto al meglio. Il mio motto è "qualcosa va fatto". Ora che finalmente posso raggiungerli, dopo la clausura forzata, i miei luoghi preferiti sono le famose colline di Bologna. A contatto con la natura traggo le ispirazioni e le idee per i nuovi progetti. Scendendo a piedi, sotto i portici della bellissima passeggiata, mi accorgo di quanto mi manchi il fervore e la gioia della vita nel capoluogo Emiliano-Romagnolo. Ringrazio Andrea Cavalieri per la sua disponibilità e la gentilezza dimostrata, felice d'aver fatto conoscere ai nostri lettori un personaggio del mondo culturale bolognese da seguire con attenzione. Claudio Calzoni |