Intervista a Alberto Busca
Incontro Alberto Busca e Luca Vallino durante una rievocazione storica. Abbigliati come antichi Cavalieri Medioevali, armati di spade pesantissime, colpiscono la fantasia dei passanti, soprattutto dei bambini. Mi fermo ed incomincio a parlare con loro. Conosco così Luca Vallino, da sempre nel mondo della rievocazione. E’ stato tra gli antesignani dei vari gruppi di rievocazione celtica oggi sul territorio piemontese. Promotore di "Baldoria medioevale" a Luserna San Giovanni, ne ha anche curato il “Museo del giocattolo”. Luca è maestro di scherma storica e scherma medioevale, profondo conoscitore dell'evoluzione delle armi e delle tecniche di combattimento medioevali, coordinatore degli stuntman e addestratore di cani per il cinema. Nella vita è un terapista massaggiatore che si occupa di pratiche olistiche. Con lui c’è Alberto Busca, pinerolese, appassionato di storia antica e titolare della Taverna Medioevale Emporium che è scrittore e relatore affermato. Ci fermiamo a fare due chiacchiere per conoscerci meglio. Ci parli di lei, si faccia conoscere dai nostri lettori; ci racconti qualcosa di lei e quale ritiene sia la sua missione nella vita. Ciò che da sempre mi ha attratto è stata la storia medioevale, tanto da farmi abbandonare un percorso trentennale dedicato alla consulenza in settori decisamente più moderni quali la pubblicità, il marketing e le telecomunicazioni. Ho iniziato ad esplorare i secoli meno conosciuti del medioevo e più lacunosi in materia di fonti, sia scritte, sia iconografiche, e mi son dato allo studio ed alla ricerca di ciò che lentamente passa dalla romanità all'anno mille. Ho voluto far conoscere al pubblico un periodo poco trattato, ma alla base dei futuri sviluppi sia medioevali, sia rinascimentali. Il mio primo libro è andato a curiosare all'interno del marchesato del Monferrato, scoprendone le origini e decantandone il valore umano ed economico della dinastia aleramica. “Aleramici” (titolo del libro) parte proprio dal suo fondatore e scenderà a decantarne la più o meno fortunata dinastia. "1064" è invece un omaggio a Pinerolo. Accompagnato all'Eco del Chisone, narra le vicende di Adelaide di Susa e della sua donazione dell'abbazia di Santa Maria Assunta a quella che, da quel momento, vedrà una crescita urbana e demografica senza pari, arrivando ad unire i suoi quattro borghi in un'unica realtà. Nel 1081 un documento assegnerà il nome di "Pignarolum". “Karolus”, altro mio libro, è invece il racconto della vita e delle gesta di Carlo Magno, improntato non tanto solo al racconto biografico e delle campagne militari, quanto al mostrare al lettore la visione politica carolingia, tendente, per la prima volta dopo la decadenza di Roma, alla creazione di una realtà politica, geografica e culturale che si avvicina al moderno concetto di Europa Unita. Tutti i testi citati sono editi da LAR editore. Da un punto di vista Culturale a quali eventi partecipate e cosa comporta tutto ciò? In quanto "storico" la mia principale attività è la ricerca. Grossa parte viene effettuata su testi e documenti, ma non può esulare dai contenuti ottenuti tramite incontri, conferenze, dibattiti, visite sul campo condotte e guidate da esperti, ricercatori, storici ed archeologi. Atti di convegni o una sola lunga telefonata con un docente o uno studioso possono a volte colmare lacune importanti; altre piccole scoperte, invece, si possono fare semplicemente partecipando ad una fiera libraria o ad una rievocazione storica. Molte informazioni sono invece frutto di incontri personali con altri autori, ricercatori, saggisti. Cito a proposito l'associazione culturale pinerolese, il presidente del FAI di Pinerolo, Maurizio Trombotto, architetti e professori di latino. Tutti insieme mi hanno spiegato come avveniva ad esempio l'estrazione nelle miniere di talco della valle oscura (Germanasca), descritta in “1064”. I suoi sogni nel cassetto. Da appassionato di medioevo sogno un consorzio di persone che sia disposto a rivedere le proprie tesi in merito ai secoli cosiddetti bui, per scoprire quali e quante invenzioni e progressi hanno visto la luce proprio nel medioevo. Un altro sogno sarebbe dimostrare la fatuità di certe abitudini; perorare la causa dell'abbandono di alcune comodità perfettamente superflue. per aprirsi ad una dimensione nuova, genuina, ancestrale, scevra da distrazioni che allontanano dall'io e dall'ospitalità, abusata, della nostra madre terra. Il suo ricordo artistico più bello. Ne ho tanti. dai giochi di luce sulla cattedrale di Strasburgo al museo Van Gogh di Amsterdam. Anche solo un semplice panorama dei campi intorno ad Arles, o la fotografia in bianco e nero del campanile di Sainte Mère Église. Non saprei scegliere. L'arte va cercata in ogni momento, si trova negli spazi di cielo o nei libri antichi sopra un comodino. Quando non la cerchi, ma hai l'animo giusto per accoglierla, ti si presenta improvvisa, splendida, pronta a colpirti come un vagone del treno, nella sua bellezza e nel suo tacito simbolismo evocativo. Consigli per i suoi fan. Leggete. non date per scontato quello che avete letto. cercate chi lo contraddice. Leggete. leggete. e, alla fine, usate la vostra testa. Vi do un consiglio zen: se pretendete di riempire una tazza, porgendone una già piena, non riuscirete mai nel vostro scopo. I filosofi greci, da Socrate in poi, ci hanno dimostrato che solo chi ammette la propria ignoranza è in grado di perseguire la saggezza. Se, davvero, siete convinti di sapere tutto, vi perderete tutto quello che gli altri hanno da insegnare. Salga sulla macchina del tempo e vada nel futuro. Dove la vedremo noi che possiamo raggiungervi solo un secondo per volta? E cosa starà facendo? Forse sarò seduto con la schiena contro una quercia, osservando uomini e caprioli che convivono in una immensa città dove abitazioni, alberi ed erba coabitano senza contendersi gli spazi. Sarei vestito di un candido saio, felice di vedere persone che non si affannano. Assisterei a giochi di bambini e anziani che insegnano in mezzo ad un bosco. Vedrei un mondo dove ognuno fa il suo per ottenere un pasto caldo e l'acqua... quella stessa acqua per la quale, nel frattempo, si combatteranno le prossime guerre. In quale modo la Casa Editrice Hogwords potrebbe esserle d'aiuto in futuro? Hogwords è un sogno, funestato dai babbani. Eppure, c'è chi crede, tra gli eletti alla magia, che il sogno si possa avverare e combatte affinché un nuovo modo di pensare e di agire si faccia largo tra le consuetudini umane più logore e alienatrici di ogni stessa umanità. Qualunque mezzo serva a promuovere questo sogno è un aiuto che non si può ignorare: va colto a piene mani, sfruttato fino in fondo, nel tentativo, almeno, di veder realizzato il proprio sogno. Saluti i nostri lettori e invii loro delle fotografie che ritraggono al meglio la sua personalità... Mi congedo ringraziando Pier-Giorgio e rammentando a tutti i lettori che gli editori sono gli scrigni dove gli autori depositano le loro opere. La cosa bella è che li lasciano aperti, o, alla peggio, vi danno le chiavi. Approfittatene. Pier-Giorgio Tomatis |