Incontro con Maria Concetta DistefanoIl Nove Agosto, in piena Estate, una promozione a sorpresa ci ha regalato una delle più belle soddisfazioni editoriali di sempre. Il libro "Le amiche del Ventaglio" di Maria Concetta Distefano edito da Hogwords (!!!!) nella sua versione e-book è stato il più venduto e scaricato da AMAZON in tutta Italia, battendo di gran lunga titoli e scrittori ben più famosi e sponsorizzati da case editrici potentissime. Che un Editore Indipendente di Pinerolo, paese della provincia torinese, sia arrivato a un risultato così importante è quasi incredibile. La vera sorpresa rimane la grande performance dell'autrice, che con il suo libro è stata per cinque giorni in testa alle classifiche di vendita della grande piattaforma commerciale.
Vado a incontrare la nostra autrice di Best Seller a Torino nella bella piazza in cui vive e che è protagonista del suo ultimo romanzo. Conosciamoci meglio, chi è, nella vita, nell'Arte, nella Letteratura Maria Concetta Distefano? Nella vita sono proprio un mix di Arte e Letteratura! Mio padre era un bravissimo pittore e, sin da piccola, a casa ho respirato Arte. Ho imparato a leggere sui fascicoli de I Maestri del colore della Fabbri! Oggi, ogni volta che mi è possibile, visito una mostra o un museo e m’immergo nella bellezza delle opere d’Arte traendone sempre profonda serenità. Altrettanto spesso m’immergo nella lettura. Ho fatto un percorso di studi molto legato alla letteratura. Prima il liceo classico e poi la facoltà di Lingue e Letterature Straniere a Pisa. Non riuscirei proprio a vedermi senza un libro o un e-book tra le mani! Nella “vita”, comunque, sono un’ex insegnante di inglese in pensione anticipata, con Opzione Donna, proprio per avere più tempo da dedicare alla mia “amata scrittura”. Come è nata la passione per la scrittura? La passione per la scrittura è nata tra i banchi della scuola elementare. I “pensierini” che ci dava da scrivere la maestra diventavano spesso pensieroni, nel senso che si allungavano moltissimo e andavano ben oltre le tre righe assegnate. Mi piaceva inventare storie partendo dagli oggetti di uso comune, dar loro un’anima, per così dire. Naturalmente, leggevo anche molto, soprattutto libri di viaggi e avventure. Un amico di famiglia d’eccezione, inoltre, ha sicuramente lasciato il segno su di me facendomi sempre più “innamorare” della lettura e della scrittura: il Maestro Gesualdo Bufalino, vincitore del Campiello 1981 con il suo Diceria dell’untore, con il quale ho trascorso molti felici pomeriggi della mia adolescenza a discorrere di libri e di autori che lui menzionava con estremo affetto come fossero amici comuni. Da più di trenta anni collaboro, in qualità di narratrice, con la rivista Intimità e sono altrettanti che mi diverto a raccontare di umane ordinarie vicende che, proprio grazie alla narrazione, possono diventare “straordinarie”. Credo, infatti, che sia proprio questo l’incantesimo della scrittura: rendere “straordinaria”, anche solo per pochi momenti, la vita di tutti i giorni, sia quella dello scrittore sia quella del lettore. Quando ha pubblicato il suo primo libro e quali sono state le sue emozioni a tenerlo fra le mani? Nel tempo mi era capitato di vedere alcuni miei racconti inseriti in prestigiose antologie pubblicate da Mondadori, Sperling, Le Mezzelane, Baldini e Castoldi, Edizioni della Sera, ecc. ma il mio primo romanzo, Le amiche del ventaglio, è stato pubblicato solo nel 2017. Che dire dell’emozione provata? Che è stata grandissima, proporzionale al numero delle pagine! Insomma, essere riuscita a portare avanti trame e sottotrame per quasi trecento pagine, vederle trasformate in un “oggetto di culto” quale un libro è stato sempre per me, mi ha fatto provare una gioia immensa. Parliamo de Le amiche del ventaglio e del grande lavoro fatto per portarlo in testa alle classifiche di vendita. Qual è il suo segreto? Le amiche del ventaglio è un romanzo che potremmo definire un inno all’amicizia vera e profonda che lega le protagoniste. Credo, però, che più che il tema siano stati lo stile e il registro linguistico che lo hanno aiutato ad arrivare al top per qualche giorno… ma sempre meglio di niente! Scrivendolo, infatti, ho dato fondo alle mie riserve di ironia e autoironia e mi sono divertita molto durante tutto il processo di ricerca e di scrittura. Per quanto riguarda il successo di vendite, mi piace pensare che esso sia dovuto proprio a un tam tam fra amiche/persone che lo hanno letto, recensito e consigliato. Sono iscritta a molte pagine FB che trattano di lettura e scrittura e immagino che, “conoscendoci” attraverso i vari post e commenti, si sia instaurato un bel rapporto di stima con molti “frequentatori” delle suddette pagine. Sono certa, infine, che l’Editore abbia saputo fare molto bene il suo lavoro e questa sinergia ha fatto sì che “le amiche” siano arrivate al top per qualche giorno. L'ultimo suo libro, pubblicato da Hogwords come si intitola? Quali sono i motivi per cui lo ha scritto, quali le ispirazioni? L’ultimo libro s’intitola La vita in piazza ed è una specie di sequel/non sequel de Le amiche del ventaglio. La protagonista e narratrice onnisciente è ancora una volta Irene che, come al solito, è sempre molto ironica e autoironica. I temi di questo nuovo romanzo sono società e socialità, intesa come riscoperta del “parlare dal vivo” con le persone e ficcanasare un po’ nelle loro vite. L’ispirazione l’ho tratta dalla piazza in cui vivo, a Torino, ma tengo a precisare che le vicende narrate potrebbero svolgersi in un/a piazza, borgo o quartiere di una qualsiasi cittadina italiana. Anche questa volta mi sono molto divertita a scrivere il romanzo e veramente affezionata ai nuovi personaggi. Al carissimo professor Geronimo, a Otilia, Adele, Beatrice, Simona, Pervinca, Assuntina, ecc. Li ho tutti “sentiti” molto e sono stati loro a guidarmi nelle scelte e nelle svolte della trama. Sullo sfondo ci sono ancora le “vecchie” amiche del ventaglio che si “affacciano” nel romanzo da una chat WhatsApp e ricompaiono in “carne e ossa” nel capitolo finale. Loro non si smentiscono mai e si ritrovano a tavola litigiosette come sempre. Non sono riuscita a rabbonirle nemmeno stavolta! Torniamo sul personale: i suoi cari come si sentono ad avere una scrittrice così famosa in casa? E lei come gestisce il rapporto con il successo di questi giorni? Ha pubblicato altri libri con Hogwords? Quali sono i suoi rapporti con la casa editrice? Qualche consiglio ai lettori e ai giovani che intraprendono questa carriera? Ci parli del futuro. Sta scrivendo o pensando cose nuove? Innanzitutto, un errata corrige: non sono una scrittrice così famosa! Esageruma nen, direbbe Irene e dico anch’io! I miei cari sono contenti per me e… per loro: se sono soddisfatta, io sono meno “umorale” e siamo tutti belli sereni! Il successo di questi giorni mi sta dando una bella spinta a fare di più, a scrivere sempre meglio. I rapporti con la Hogwords non potrebbero essere migliori. Ho trovato in Pier Giorgio Tomatis un editore non solo professionale ma anche una persona attenta ai suggerimenti e capace di mettersi davvero nei panni degli scrittori che segue intuendo cosa è meglio per ciascuno di loro, me compresa. Ho, inoltre, imparato molto anche dalla magnifica editor della CE. Consigli ai lettori? Forse uno: affrontare vari generi perché si possono scoprire meraviglie ovunque: nel giallo, nel noir, nella fantascienza, nel fantasy... Ai giovani aspiranti scrittori mi sento di consigliare di leggere, leggere, leggere e ancora leggere e di partecipare a concorsi di narrativa seri per mettersi in gioco. Per quanto riguarda i progetti futuri di scrittura, oltre alla collaborazione con Intimità, ho intenzione di dedicarmi a una serie di racconti brevissimi di vario genere, appunto, e, chissà, forse a un altro romanzo… Ringrazio e saluto caramente la signora Maria. Sono colpito dalla sua cultura raffinata, dalla gioviale simpatia e dal suo sorriso solare. Quella che stupisce è la sua tenacia, umana e Letteraria, la forza di credere nel lavoro che fa e la voglia di farlo conoscere il più possibile a tutti, senza risparmiarsi. Una qualità, questa, che ho riscontrato in pochissimi scrittori nella mia carriera ormai più che trentennale nel mondo Letterario, e che può servire veramente d'esempio a chi si cimenta in questo ramo dell'Arte. Ringrazio per il caffè e saluto, scendendo nella Piazza protagonista del nuovo romanzo. Una bella signora, attraversando la strada mi saluta agitando un piccolo ventaglio: -Buongiorno Signor Claudio, è andato a trovare Irene? - Il confine tra realtà e fantasia, spesso, è labile. Claudio Calzoni |