In memoria di un AmicoOggi il mio pensiero va ad un amico scomparso ieri, un Professore dell'Università di Torino, che si chiamava Antonio, Antonio Bertolusso, nella foto è il signore con giacca blu e cravatta rossa, accovacciato alla mia sinistra. So che a voi, amici della Gazzetta, questo nome dice poco. Chi ha frequentato, negli anni scorsi, il Concorso di Letteratura Granata di Vigone, invece, non può certo dimenticare quel volto scavato dalle tante sofferenze, quei baffetti sintomo di una grande cura e forza personale e i suoi occhi vispi, attenti, pronti a cogliere ogni minimo barlume di bellezza, di gioia. Con lui ho condiviso molta della mia vita, era un assiduo cliente del negozio di elettrodomestici, un buon cliente del ristorante, soprattutto un grande amico sognatore. Voleva donare il bene ai più deboli, ai veri bisognosi d'affetto. Così, per alcuni anni abbiamo, sotto il suo impeto organizzativo, formato una squadra perfetta. Sotto il nome di A.Cu.To, Associazione Cuore Toro, una volenterosa banda di tifosi della squadra granata, formata da uomini e donne di ogni estrazione sociale, si era unita per fare beneficenza, parola ormai quasi desueta per i nostri vocabolari, e farla ai bambini delle Case Famiglia, quelli ospitati dalle suore o dai comuni in luoghi che ora tornano tristemente famosi ma che già allora sopravvivevano in condizioni terribili. Vendita di Calendari artistici, partecipazioni alle trasmissioni televisive, proposte di spettacoli teatrali... tutto si faceva per amore, sotto la direzione del Professore, burbero a volte, intransigente e tenace. Naturalmente, si è sciolto tutto troppo in fretta, la gente invecchia, qualcuno sparisce, qualcun altro fa il furbetto ma l'esperienza, anche se impegnativa, era stata bellissima. Credo che adesso, il professore, appassionato di Calcio, arbitro federale in gioventù, amico personale di tanti giocatori e vera memoria storica di tutto un periodo meraviglioso per la città di Torino, sia impegnato a vedere una partita dei Campionissimi, magari discutendo con Coppi e ridendo con il suo amico fraterno Giorgio Ferrini, capitano del Torino per antonomasia. Scusate il disturbo, e perdonate le poche righe. Antonio era anche uno scrittore, aveva pubblicato libri coraggiosi e carichi di sentimenti forti, di emozioni intense. Magari un giorno ve ne parlerò. Ora vado. Dormire, stanotte, non sarà certo facile. Ho perso un pezzo della mia vita che non è possibile sostituire.
Buonanotte, a tutti voi.... Claudio Calzoni |