Intervista a Alberto Castagneri
Incontro il dottore, l’ingegnere, lo scrittore, il musicista Alberto Castagneri, in un punto imprecisato dell’Oceano Pacifico, tra l’Isola di Pasqua e l’Amazzonia. L’ho raggiunto seguendo con calma e fantasia le rotte dei grandi navigatori del seicento. Tra le onde alte di una tempesta incalzante, la nave, antico veliero o modernissima nave da crociera, si muove con tranquillità, sotto il comando di un esperto capitano e di un equipaggio di pirati, mercenari o soltanto ottimi marinai. Sul ponte, tra le urla degli albatross ed il forte vento che trascina le nubi a lambire le onde, passeggiamo parlando delle nostre vite, tracciate da speranze, da sogni e da particolari, artistiche, attitudini.
Conosciamoci meglio, chi è Alberto Castagneri? Devo essere sincero, mi fa piacere incontrare di nuovo la Gazzetta di Hogwords, con cui ho collaborato da articolista fino al 2016. Ero il referente per il settore scienza, innovazione e tecnologia. Scrivevo articoli con cui volevo allertare (cosa che faccio tuttora!) la gente sull'uso spesso improprio della tecnologia applicato volutamente alle nostre fragili e controllabili menti. I miei articoli erano firmati con il nick-name "Provocator". Per il resto lei mi chiede “chi sono?”. Bella domanda. Credo di essere un personaggio strano, con tanti (forse troppi) interessi. Mi sono laureato in ingegneria elettronica al Politecnico di Torino con una tesi sulle Reti Neurali. Ho esercitato attività come responsabile commerciale nel settore delle telecomunicazioni per oltre 25 anni, coltivando però una costante curiosità per misteri storico-archeologici e una specifica vena artistica. Sono sempre stato attratto verso la musica (ho studiato 7 anni pianoforte e 4 anni organo classico) e la poesia (una passione intima coltivata fin dai tempi del liceo). Ho trovato, e trovo, gioia nella pittura, nella scrittura e, naturalmente, nella lettura. Ho scoperto inoltre una seconda vita viaggiando per il mondo, in tutti e cinque i continenti, visitando in modo indipendente con moglie e figlio piccolo (ora grandicello), oltre 65 differenti nazioni. Ora penso alla natura, alla divulgazione dell'arte del viaggio come modo di vivere e sopravvivere. Ho aperto il blog: www.sloway.org, con il marchio Travel-Nature, società che si occupa di viaggi, di "travel therapism"(terapia di viaggio) e di prodotti naturali provenienti da tutto il mondo. Viaggiando scrivo e ho scritto ed ho anche illustrato alcuni libri per bambini e ragazzi scritti da mia moglie, Anna Turletti. Come è nata la sua passione per la scrittura? La mia opinione è che si nasca un po’ grafomani, più per estrinsecare qualcosa di interiore, che per mostrarlo e farlo leggere agli altri. A me è capitato così già alle scuole dell'obbligo, quando la scrittura e la musica (in fondo sono la stessa cosa!) si sono impadronite di me. Certo ho scritto più seriamente da quando mia moglie Anna ha pubblicato alcuni libri per bambini e ragazzi, e da quando è diventata giornalista. Da lì, dopo aver collaborato con lei per le illustrazioni dei suoi libri, uno su tutti il racconto ambientalista "Il settimo continente" edito da Edizioni Hogwords, che ci ha dato molte soddisfazioni, mi sono cimentato anche io nella scrittura. Quando ha pubblicato il suo primo libro e quali sono state le sue emozioni a tenerlo fra le mani? Di fatto, come spiegavo prima, il primo libro in cui ho collaborato con Anna, per la parte relativa alle immagini e per il controllo del testo, è stato pubblicato nel 2010, dopo 2 anni di lavoro, dovuto tra l'altro alla realizzazione di oltre 24 tavole illustrate ad acquerello e della copertina. Quando tenni in mano la prima copia di "Filastrocca del Mondo", così era intitolato, con i miei disegni ed il testo in quattro lingue tra cui l'arabo, quasi non credevo ai miei occhi. Ebbi un riscontro immediato ed il risultato positivo fu che mi misi subito in moto con mia moglie per promuoverlo ovunque e in ogni modo. Ne vendemmo oltre 1000 copie in due anni. Dopo l'emozione iniziale, ci fu quindi una avventura condivisa. L' ultimo suo libro, pubblicato da Hogwords come si intitola? Per rispondere a questa domanda mi occorre dare precedentemente un'informazione. Come spiegavo prima, dopo alcune attività di sola illustrazione, iniziarono a venirmi idee per racconti di genere Fantastico/horror e durante una serie di notti insonni ne realizzai uno dal titolo "Londra, The tube". Era ambientato appunto nella capitale britannica, e specificamente nella sua famosa metropolitana. Con questo racconto, solo da poco pubblicato direttamente come e-book e reperibile su Amazon, partecipai, per scommessa, al famoso concorso "Città di Torino" organizzato dall'associazione Arte Città Amica nel 2009 e sorprendentemente vinsi il secondo premio! Non mi fermai. Con un secondo racconto, tuttora inedito, partecipai allo stesso concorso l'anno successivo ottenendo una menzione speciale. Avendo operato quindi come illustratore per il riuscito e già citato libro "Il settimo continente" di mia moglie, pubblicato con Edizioni Hogwords. Vista l’ottima collaborazione ed il feeling con l'editore Pier Giorgio Tomatis, venni coinvolto con piacere nella raccolta di 10 racconti di autori vari pubblicata nel 2018 da Hogwords con il titolo "Fantamisteri". Il mio racconto fantastico è intitolato "Orwell e le grotte alchemiche" e come già si può immaginare dal titolo è ambientato a Torino e a Londra, ma non solo, anche in altre parti del mondo. L’ho detto, mi piace viaggiare anche con la fantasia! Quali sono i motivi per cui lo ha scritto, quali le ispirazioni? Ho scritto questo racconto perché mi piaceva collegare Torino, città notoriamente magica, a Londra, altra realtà dell'esoterismo mondiale, scegliendo come protagonista uno scrittore a me molto caro e disilluso come George Orwell, il famoso autore di "1984". In più ho parlato anche dell'altra mia passione e cioè dei viaggi, ma non solo nello spazio, anche nel tempo! E qui mi fermo per non togliere il gusto a chi vorrà leggere la raccolta Fantamisteri! Ha pubblicato altri libri con Hogwords? Non ancora, ma dal momento che anche mia moglie ha nel frattempo scritto un racconto horror, “The Queen and the King”, ottenendo il primo premio sempre nel Concorso Letterario Città di Torino, in una successiva edizione della rassegna, e poiché anche lei ha scritto un racconto noir sul delitto di JFK, inserito nel libro Hogwords "Fantamisteri", ci è già stato proposto di unire vari dei nostri racconti e di pubblicarli in un solo libro scritto a 4 mani, di racconti fantastici/horror. Inoltre dopo 20 anni di viaggi, sempre a 4 mani abbiamo nel cassetto l'idea di scrivere racconti legati alle nostre esperienze e avventure nel mondo, per cimentarci in un nuovo genere letterario e di occuparci del reportage di viaggio. I suoi cari come si sentono ad avere uno scrittore in casa? Più che altro sono io che mi sono sentito interessato e stimolato ad avere una scrittrice e giornalista in casa! Tutto ciò mi ha spinto a lanciarmi in questa nuova attività di scrittura in cui Anna ha saputo anche darmi consigli. Ora è nostro figlio dodicenne che ci guarda in modo particolare e incuriosito dal momento che entrambi scriviamo e proponiamo i nostri libri con assiduità. Quali sono i suoi rapporti con la casa editrice di Piergiorgio Tomatis? Ottimi, tant'è che con l'editore, creatore, fondatore di Hogwords, non esiste solo più un rapporto di lavoro bensì anche di amicizia e di reciproca stima. Ritengo Piergiorgio Tomatis una persona intelligente, professionale, corretta che non esita ad aiutare e a dare consigli. Abbiamo collaborato e ci siamo reciprocamente aiutati, non solo a livello letterario ma anche nel settore commerciale librario. Abbiamo partecipato insieme e proficuamente a molte fiere e soprattutto a tante edizioni del Salone del libro di Torino, abbiamo portato personalmente il nome della casa editrice anche fuori dai confini regionali. Abbiamo portato avanti assieme importanti iniziative culturali come quelli rappresentate dalle innovative, creative e divertenti “Cene letterarie con Delitto”, che abbiamo messo in scena con il gruppo Hogwords presso molti locali, ottenendo numerosi consensi dal pubblico. Insomma Tommy (così lo chiamo), anche quando capita che abbiamo idee diverse, è e rimane sempre un amico, prima che un editore. Si sente di dare qualche consiglio ai lettori ed ai giovani che intraprendono questa carriera? Ai giovani che vogliono intraprendere la carriera dello scrittore, oltre a ricordare che non si è mai buoni scrittori senza essere al contempo voraci lettori, ricordo a malincuore che in Italia non si legge abbastanza e che siamo una delle nazioni più pigre e avare sotto questo punto di vista. Ciò detto, al contrario, esorto a credere ai propri sogni e alla propria vocazione letteraria, laddove cresce e brucia dentro come una fiamma. Prima però di arrivare a un milione di copie vendute del loro libro, sappiano che dovranno lottare, sperare, non demordere, e anche, dopo qualche eventuale e inevitabile caduta, cercare di rialzarsi per promuovere le opere della propria creatività. Ci parli del futuro. Sta scrivendo o pensando a cose nuove? Come ho detto prima, oltre a raccogliere alcuni racconti fantastici e unirli a quelli di mia moglie per un libro a 4 mani, sto seriamente pensando ad un modo di vivere più connesso con la natura, occupandomi della divulgazione dell'arte del viaggio come "way of life", avendo aperto, come già detto sopra, il blog www.sloway.org (che vi consiglio di visitare), con il marchio Travel-Nature, società che si occupa di viaggi, di Travel Therapism e di prodotti naturali dal mondo. Le consulenze su questi argomenti, mi stanno portando quindi anche all'organizzazione di testi e libri correlati, di corsi specifici individuali e di gruppo ("Travel Therapism"), dal momento che la società attuale sempre di più ha necessità di rallentare il suo attuale ritmo folle, per cercare esperienze più calme e autentiche. Per consigli, curiosità, informazioni su libri, prodotti naturali, corsi, viaggi e quant'altro o anche solo per fare due chiacchiere, è possibile scrivermi all'indirizzo email [email protected], oppure contattarmi tramite il mio account Instagram @castagnerialberto. Risponderò a tutti con piacere. E ricordiamoci che "la vita è un viaggio e viaggiare è vivere due volte". Il vento è cambiato, la nave è arrivata, magicamente, a Londra. Il Big Ben sta suonando le ore, nella nebbiolina fitta così consueta da queste parti. Sono visibilmente impacciato mentre attraverso Piccadilly Circus o Portobello Road, lui si muove tranquillo nella capitale inglese. Ma passeggiando il panorama cambia, ancora, velocemente. In effetti ci salutiamo a Parigi, sotto la Tour Eiffel illuminata in una sera d’Inverno inoltrato. Devo tornare a casa, io. Alberto no. Il mondo sta diventando casa sua, i suoi orizzonti non hanno tramonti definitivi, ormai. Alberto con la sua famiglia porta avanti il sogno della libertà totale, del viaggio continuo, appassionante, coinvolgente. Un sogno che fortunatamente, seguendo le sue istruzioni, possiamo condividere e vivere, anche solo per qualche istante, con lui. Grazie per l’intervista, arrivederci… Claudio Calzoni |