In ricordo di Mario Gontier a tre anni dalla morte.
Tre anni fa ci lasciava il grande MarioGontier, illustratore e autore della casa Editrice Hogwords di Cantalupa.
Un artista multiforme “ignorato” dalla Pinerolo che conta
Tre anni fa ci lasciava Mario Gontier, multiforme artista pinerolese, deceduto all’età di 88 anni, a Saluzzo, nella casa di riposo dove aveva trascorso gli ultimi anni della sua intensa e laboriosa vita. Io posso scrivere di Mario non solo come collaboratore de Il Monviso (con le sue argute, salaci e ironiche vignette) ma anche come compagno di un sodalizio artistico che ci vide pubblicare un romanzo scritto da me e illustrato da lui: “Fratelli di un’altra Italia”, pubblicato dalle Edizioni Hogwords (la casa editrice pinerolese con cui Gontier pubblicò gli ultimi suoi romanzi, ovvero, “Una coppia proveniente dal Mistero” e “Il Prigioniero della Torre Mozza”). Le illustrazioni di Gontier per il mio romanzo “antirisorgimentale” furono molto apprezzate, soprattutto per la grande conoscenza che aveva della storia italiana dell’Ottocento e, in particolare, di tutto ciò che riguardava la Real Casa Savoia. Già, perché Mario, oltre ad essere pittore, illustratore e vignettista, era anche un poeta e un romanziere. Fu infatti autore di moltissimi libri, tra cui il romanzo “D’Artagnan a Pinerolo”, “La marchesa di Spigno” e la raccolta di poesie “La Scoperta di Pinerolo”. Ricordiamo che Gontier fu premiato per due volte con la Palma d’Argento al Salone dell’Umorismo di Bordighera, partecipò con sue opere alla Galleria dei Cartoonist di Skopije (Macedonia), fu premiato alla Mostra Internazionale del Disegno Umoristico di Ancona (solo per citarne alcune). Se, come dice il detto popolare, “Nessuno è profeta in Patria”, questo, per Gontier, vale più che mai. Infatti, rispetto alle sue qualità artistiche e alla sua statura di genio creativo del disegno umoristico, Mario Gontier, dalla “Pinerolo che conta”, ha ottenuto ben pochi riconoscimenti. Perché? Perché non era allineato con certe forze politiche egemoni in città, perché era apertamente un monarchico e filo sabaudo convintissimo, perché non lesinava critiche a un certo “Don” che per molti anni ha diretto il maggior periodico di Pinerolo decretando chi doveva salire agli onori della ribalta, nella Città del Pino, e chi no. Così, Gontier ha sempre fatto dantescamente “parte per sé stesso”, producendo le sue affascinanti opere e ottenendo più consensi fuori da Pinerolo che non nella città dove viveva (e che amava). Mario Gontier fu Presidente della Confraternita Enogastronomica del Principato D’Acaja e fu ospite a Tele Montecarlo. Nel 1958 partecipò, in Rai, alla celebre trasmissione televisiva “Il Musichiere”, condotta da Mario Riva; nel 1971 partecipò ad una edizione teatrale di “Lascia o Raddoppia?”, svoltasi al Cineteatro Primavera, a Pinerolo, con la partecipazione di Mike Bongiorno; nel 1972 ricevette il Premio “Pinarolium”, proprio a causa dei suoi successi artistici ottenuti “fuori patria”. Purtroppo, non è stato riconosciuto e valorizzato come avrebbe meritato. Collaborò a Il Monviso, con le sue vignette, per parecchi anni, e tutti lo ricordiamo sempre galante, affabile, gentile, dotto e spiritoso, come un gentiluomo di altri tempi. Arrivederci in Cielo, caro Mario. Mi manchi (e ci manchi) molto ma, proprio per questo mi congedo (e ci congediamo da te) non con un addio, bensì con un arrivederci, in quel mondo di luce e di amore più giusto e più puro, alieno e scevro dalle invidie e dalle meschinità terrene.