Altre forme di Salone: Intervista a Marco Pautasso, Vice-Direttore del Salone del Libro di TorinoCon molto piacere incontro, sebbene virtualmente, il Dottor Marco Pautasso, Vicedirettore del Salone del Libro di Torino. Grazie all'intercessione dell'ufficio Stampa, e in particolar modo della Dottoressa Greta Messori, ho l'opportunità di poter fare al nostro illustre ospite qualche domanda sulla triste attualità italiana e le speranze per il futuro della manifestazione torinese. In questa strana settimana che sarebbe stata destinata alla grande abbuffata di Libri e di Cultura del Salone ci sentiamo tutti un po' orfani delle emozioni, degli incontri, del contatto con gli Autori e con le pagine stampate. In effetti, sia al pubblico che agli addetti al lavoro il Salone manca moltissimo, la gioiosa kermesse coinvolgente, e credo anche, e parecchio, alla città di Torino sia dal punto di vista commerciale e turistico sia da quello dell'immagine internazionale.
Ma è il momento di passare alle domande... 1) Il virus, la clausura, le imposizioni di contenimento e allontanamento sociale stanno causando grossissimi problemi a tutti. Gli assidui frequentatori del Salone del Libro, i Professionisti, gli Scrittori si chiedono quali iniziative intende prendere la Direzione per lenire, anche relativamente, questa ferita dolorosissima. Avete delle idee per il presente, il futuro prossimo e quello remoto? Il presente è EXTRA, l’edizione virtuale del Salone, la nostra nuova possibile “forma di vita”, che ci consente di essere vicini alla nostra comunità di affezionati visitatori. Una sperimentazione, una nuova esperienza che affrontiamo con coraggio e entusiasmo e che sarà formativa per il futuro. 2) Abbiamo letto di uno spostamento di data, quindi possiamo sperare che a ottobre o novembre si possa svolgere l'edizione 2020 del Salone? Sì, l’idea è di realizzare un’edizione” fisica” nel prossimo autunno, nella convinta speranza che saremo tornati ad almeno una parziale normalità. 3) Naturalmente a soffrire non sono soltanto i frequentatori esterni del Salone. La Cultura è in questo caso anche Economia. Viene a mancare un punto di riferimento molto importante per gli Editori, i Professionisti del settore, gli Scrittori e tutti quelli che lavorano alla realizzazione della fiera. Pensa che si possa, almeno virtualmente, dare una speranza di visibilità a tutto l'indotto che ruota intorno al LIBRO? Quali sono gli strumenti che verranno utilizzati? Nella programmazione di questi giorni, in via sperimentale, abbiamo previsto delle pillole “promozionali” di nuovi libri proposte da Editori. Ovviamente non possono sostituire i 1500 e più incontri del Lingotto ma è un tentativo di dar voce alla grande produzione Editoriale italiana. È una nuova strada che abbiamo imboccato e che potremmo confermare anche nei prossimi mesi con passaggi e presentazioni sul nostro sito. Vedremo. 4) La nostra è una piccola Casa Editrice, direi molto attiva nel mondo della Comunicazione, che però trova parecchia difficoltà a ricercare spazi vitali. Ho la fortuna di conoscere molti titolari di librerie e vedo quale sia il livello di disperazione commerciale a cui sono arrivati. So che nessuno ha la bacchetta magica e tanto meno la possibilità di far miracoli ma le grandi istituzioni come la vostra e il Circolo dei Lettori cosa pensano di proporre agli Editori, agli Scrittori che abbiano voglia di impegnarsi non per ricominciare ma per INIZIARE veramente un discorso nuovo dopo questa batosta? Credo che tutta la filiera del libro, nessuno escluso, debba lavorare insieme e unitariamente per uscire il più velocemente possibile da quest'emergenza. Non è il momento di divisioni. Se ci sarà questa spinta unitaria nasceranno sicuramente delle nuove opportunità per tutti. 5) Solo per esempio le faccio presente la mia personale esperienza: durante quest'anno solare sono usciti tre miei libri ("L'Altro Dio ovvero se il Re dei Re..". e "La Traccia del Fuoco" con le Edizioni Hogwords e "I Luoghi del Toro" edito da Yume Book) e purtroppo mi trovo nell'impossibilità di fare conferenze, presentazioni, incontri in libreria. Il Salone per me, e per i miei Editori, era una buona opportunità di visibilità, naturalmente persa. Non mi dispero, nulla vale il rischio della salute, ma non sono certo felice. Come me sono in tantissimi gli autori, i conferenzieri, gli esperti a cui mancherà anche fisicamente il contatto con la folla degli stand. Troveremo, insieme, il modo per riportare la Cultura libera e indipendente al centro degli interessi del pubblico? Storicamente, è proprio nei momenti di maggior difficoltà che il libro acquisisce nuova centralità e importanza. Lo confermano i dati di vendita di queste prime settimane delle librerie che hanno riaperto. C’è voglia di sapere, di conoscere, di approfondire, di capire. E anche di sognare. E solo il libro ha tutte queste risposte. Ringrazio moltissimo il Dottor Marco Pautasso, Vice-Direttore del Salone del Libro di Torino per la cortesia dimostrata e per le risposte molto pertinenti che, lasciatemi dire, aprono il cuore alla speranza di poter ritornare ad affollare i padiglioni del Lingotto in una nuova e splendida Edizione del Salone del Libro, magari autunnale. Torino, l'Italia, il Mondo lo merita e, visto il titolo di quest'anno "Altre forme di vita", lo merita anche l'Universo, con tutte le sue certezze e i misteri tutti da scoprire. La Cultura, la lettura, la sapienza, la Scienza e la voglia di raccontare, da protagonisti, la nostra vita non potranno mai spegnersi e nemmeno esser vinti da un virus. Il libro è vita. Sempre. Un saluto caloroso a tutti i lettori. Claudio Calzoni |