Intervista a Filippo Solito Margani. Poeta e studioso siciliano.Ecco una nuova intervista del nostro instancabile Fabrizio Legger.
Filippo Solito Margani è un poeta siciliano con una lunga esperienza alle spalle in fatto di pubblicazioni di libri, organizzazione di eventi culturali, presentazioni di mostre d'arte e concerti. Nato a Niscemi (Caltanissetta) il 28 luglio 1934, vive a Palermo. È studioso di tradizioni popolari e folclore siciliano, è autore di saggi, elzeviri, nonché creatore della fanzine letteraria "L'Archivio della Memoria", che realizza ogni mese, come periodico autoprodotto. Ama molto il Piemonte, ha soggiornato più volte a Torino e a Pinerolo, è un lettore appassionato di Vittorio Alfieri. Ha al suo attivo molti libri, sia di poesia che di narrativa, tra cui "Elegie Siciliane", "L'Età perduta", "Canti lungo la via", "Racconti per la sera", "Racconti dell'Incredibile", "I dieci comandamenti" e il romanzo "Viaggio verso l'ignoto". E' studioso di celebri autori siciliani come Giovanni Verga, Antonio Veneziano e Mario Rapisardi. Un poeta siciliano che ama l'Italia ma che è libero cittadino del mondo. CHI È FILIPPO SOLITO MARGANI? Io sono, essenzialmente, un uomo che pensa e che vive una profonda vita interiore. CHE COSA RAPPRESENTA, PER TE, LA POESIA? La Poesia è l'elevazione dello spirito e la liberazione, attraverso la parola scritta, da tutto ciò che è contingente. La Poesia è catarsi dell'anima che dona ali ai propri pensieri. QUANDO HAI INCOMINCIATO A SCRIVERE POESIE? All'età di sedici anni. Ho incominciato scrivendo sonetti in lingua italiana e in lingua siciliana. Molti mi davano del sognatore e così, dai 20 ai 26 anni, non ho più scritto nulla. Poi ho ripreso a scrivere, grazie anche al periodico in lingua siciliana "Po' tu cuntu" (ovvero, Poi te lo racconto), dove iniziai a pubblicare le mie prime poesie. Quindi, ho proseguito a scrivere, pur dovendo dividere le Muse con le incombenze del lavoro e della famiglia. Da quando sono andato in pensione, ho poi potuto dedicarmi totalmente alla cultura e alla letteratura. QUALI SONO I GRANDI POETI CHE AMI DI PIÙ E CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA TUA FORMAZIONE SPIRITUALE? I classici, ovviamente, quelli della nostra tradizione, come Dante, Tasso, Antonio Veneziano, Alfieri, Carducci, Rapisardi, Pirandello, ma anche i grandi lirici del Novecento, come Quasimodo e Ungaretti. SECONDO TE, A COSA SERVE LA POESIA? Non serve a nulla per fini utilitaristici ma nobilita l'anima ed è fine a se stessa. È una intuizione lirica che appaga lo spirito, come anche sosteneva Benedetto Croce. Sostanzialmente, la Poesia è figlia del Pensiero, quindi serve in quanto tale. CHE COSA VUOI DIRE AI GIOVANI CHE VOGLIONO INIZIARE A SCRIVERE E CHE VOGLIONO AVVICINARSI AL MONDO DELLA POESIA? Direi, se avete davvero inclinazione poetica e letteraria, confrontatevi con i Grandi della Letteratura, leggete moltissimo, formatevi sui classici ed evitate la presunzione smodata delle vostre eventuali capacità. Il poeta deve sempre essere umile e semplice. COSA NE PENSI DELL'ATTUALE SITUAZIONE CULTURALE ITALIANA? Vedo, con tristezza, una situazione di profondo vuoto spirituale, di perdita dei valori e degli ideali, con molta superficialità e mancanza di senso critico. Manca il pensiero forte, viviamo in un periodo filosoficamente debole, dominato dalla volgarità e dallo squallore, a scapito dell'humanitas e dell'amore per la vera cultura. Tempi bui e difficili ci attendono ma non dobbiamo mai perdere la Fede e la Speranza: anche questa è humanitas! Grazie a Filippo Solito Margani per la cortesia la gentilezza dimostrata verso la nostra Gazzetta. Un saluto affettuoso da Torino all'amata terra di Sicilia... Fabrizio Legger Postremo Vate |