Le voci degli scrittori e dei giornalisti torinesi, nei tremendi giorni del virusIl direttore ha chiesto ad alcuni amici personaggi della cultura torinese, scrittori, poeti, giornalisti di fama, editori ed imprenditori, di rispondere a tre domande riguardanti il periodo particolare che stiamo vivendo. Siamo atterriti dal dolore per le vittime, sconcertati dalla clausura, bombardati dai media e dai social e spaventati dall'idea del contagio e della malattia. I nostri amici stanno rispondendo con partecipazione ed entusiasmo. Naturalmente le risposte verranno pubblicate nell'ordine di arrivo al sottoscritto. Credo che questo sia un particolare ed efficace strumento di comunicazione tra il pubblico e chi ama scrivere, partecipa attivamente al mondo dell'arte e della cultura o svolge un importante servizio di informazione. Un modo, spero originale, per generare un rapporto innovativo ed emozionante tra lo "Scrittore", il "Giornalista" ed il "Lettore" anche in questo periodo particolarmente difficile. Ecco le domande che ho posto: 1 In questi giorni stiamo vivendo una situazione sociale che supera ogni previsione ed ogni ipotetico scenario anticipato da film o racconti di fantascienza. La vostra anima di scrittori e poeti come si pone di fronte a questi eventi? 2 Se doveste consigliare il pubblico dei vostri lettori, quali potrebbero essere i punti di forza dei vostri libri visti attraverso la situazione generata dal Corona virus? (Che so poesie per ritrovare la spiritualità, racconti di vita per ritrovare serenità, racconti anticipatori ecc.ecc.) 3 Quando tutto tornerà normale, se mai, cosa conserveremo d'importante di questa esperienza?
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