Incontro con Gaetano PizzutoConosciamoci meglio, chi è Gaetano Pizzuto?
Sono un semplice abitante di questo pianeta, che cerca di vivere come se ogni giorno fosse l'ultimo, con emozione, con Poesia e una giusta dose d'ironia. Cerco di capire il mio prossimo ma a volte è difficile, specie in questi tempi dove c'è sempre meno spazio per la tolleranza e l'essere arroganti è per molti un modus vivendi. Come è nata la sua passione per la scrittura? Fin da bambino mi piaceva leggere e a scuola avevo molta fantasia nei temi e, visti gli ottimi voti, ho capito che scrivere mi dava soddisfazione, di conseguenza ho dato sfogo alla mia passione. Quando ha pubblicato il suo primo libro e quali sono state le sue emozioni a tenerlo fra le mani? Il mio primo libro, pubblicato nel 2007 è stata una raccolta poetica ed è indescrivibile raccontare ciò che ho provato nel momento in cui l'ho visto. Un'emozione fortissima. L'ultimo suo libro, pubblicato come si intitola? Ce lo descriva a grandi linee. Si intitola "Teoremi d'eternità" ed è una raccolta di Poesie divisa in 18 capitoli, tanti temi, dall'Amore alle Stagioni, sviluppati in piccole sillogi impreziosite da disegni e dipinti di... In totale sono 126 poesie arricchite dalla lusinghiera prefazione di Sandro Gros Pietro, titolare della prestigiosa Casa Editrice "Genesi" di Torino. Quali sono i motivi per cui lo ha scritto, quali le ispirazioni? Erano 7 anni che non pubblicavo un libro di Poesie. Ci sono momenti particolari della vita che ti portano a vedere le cose con nostalgia, dolore ed emozione, credo dovuti alla recente e inconsolabile scomparsa della mia amata figlia a cui è dedicato il libro. Penso che questa sia stata la prima motivazione. Io, poi, vivo di sensazioni, assaporo la bellezza e la dolcezza della natura, amo gustare la vita e descrivere quello che osservo, e sento dentro il cuore, nei miei versi. Negli anni lei ha pubblicato parecchi libri, di diversa natura ed ispirazione. Può descrivercene qualcuno, se le fa piacere? Amo profondamente il gioco del calcio. Nel 2014 ho voluto narrare la storia della Società Sportiva "Valerio Bacigalupo", ove ho prima giocato e poi allenato. E' un libro di 560 pagine con oltre 500 fotografie e articoli di giornale dedicato a questa gloriosa Società calcistica dilettantistica di Torino, dal titolo "Storie da Baci e cuori da lupi". Un lavoro meticoloso che è durato 2 anni, in cui ho raccolto il materiale, selezionato e redatto centinaia di testimonianze a volte toccanti, commoventi. I suoi cari come si sentono ad avere uno scrittore in casa? Non saprei, per quanto non dimostrano particolari entusiasmi, magari non lo danno a vedere e comunque rispettano questa mia passione. In generale quali sono i suoi rapporti con gli editori che hanno pubblicato i suoi lavori? Devo dire che sono stati ottimi, anche perché ho sempre cercato il contatto umano con essi, aprendo a loro il mio cuore, quindi sono molto contento di come hanno apprezzato sia la mia persona che il lavoro svolto. Questa è una domanda molto personale, dal punto di vista sportivo. Uno dei più importanti libri da lei pubblicati è dedicato alla squadra del Torino e ai suoi tifosi. Ce ne può, per favore, parlare? Anche questo è stato un lavoro che avevo in mente e nel cuore da sempre, che mi ha impegnato per quasi 2 anni ed è finalmente uscito nel 2016, si intitola "Storie granata di poeti guerrieri". E' indescrivibile l'aver portato a termine un opera in cui ho dato spazio ai tifosi, più o meno noti. Ho chiesto a questi amici di parlarmi della loro Fede Granata. In tanti hanno narrato la storia della loro passione, che è la mia, con emozione, trasporto, amore e dolcezza tanto che in certi punti viene da piangere, per quanto i loro ricordi, spesso sbiaditi dal tempo, sono struggenti. Un libro di 340 pagine e 530 fotografie, con 30 poesie dedicate al nostro TORO. Penso che sia un lavoro diverso, rispetto ai soliti libri sportivi sulla Storia delle Società e dei giocatori: lo definisco un lavoro "fuori dal mondo". Si sente di dare qualche consiglio ai lettori e ai giovani che intraprendono questa carriera? Sappiamo che oltre alla Poesia e alla letteratura in generale nel suo animo artistico si è affacciato il desiderio di scrivere anche musica e testi per alcune canzoni. Ci parli un attimo anche di questa nuova esperienza. L'unico consiglio che mi sento di dare è quello di seguire ognuno il proprio cuore, le capacità e sensibilità artistiche con onestà intellettuale, senza compromessi che possano inquinare la propria Anima. Poi, c'è la passione per la musica, che sto studiando nei suoi molteplici aspetti. Mi cimento, con divertimento e tenacia, nella composizione di canzoni melodiche con testi attinti dalle mie Poesie. Hai visto mai che, da queste parti, stia nascendo un nuovo Mogol? Il passato recente è stato, per lei, veramente molto duro. Gravi lutti hanno colpito la famiglia ma la sua forza e la voglia di vivere sono encomiabili. Per questo le chiedo di parlarmi del futuro. Della vita e dell'eternità della Poesia. Quali sono i progetti artistici su cui si sta incamminando? La Poesia è un modo di pensare, di vivere, di cui non potrò mai fare a meno. Poi, c'è la narrazione di storie, di persone. Infine, c'è la musica, una forma di espressione sublime. Questi sono i miei progetti e le passioni che mi danno la voglia di vivere, di continuare a stupirmi del mondo che mi circonda, di provare ancora emozioni. Penso sia la strada che mi possa salvare dal baratro del dolore inconsolabile che mi ha colpito, riflettendo che, purtroppo, non sono il solo ad aver provato. C'è tanta sofferenza tra i miei simili, non è una consolazione ma una triste e amara constatazione. Per cui ogni giorno ritrovo la forza di rimettermi in gioco, di correre ancora dietro al pallone che rotola sui marciapiedi accanto al Santuario di Santa Rita. Sono del Toro, sono un Poeta e sono un Guerriero, davvero, sono vivo. Grazie per l'attenzione. Ho incontrato Gaetano Pizzuto sulla panchina di fronte all'entrata del Santuario di Santa Rita a Torino. Per lui quella Piazza, quel quartiere, sono importantissimi, almeno quanto lo sono per me. Io, in quelle strade, sono arrivato a vent'anni e ho lavorato in negozio per quasi quaranta. Lui, Pizzuto, vi è giunto da piccolo e ha vissuto quei luoghi, così cambiati negli anni, come il teatro della sua infanzia. Quei marciapiedi, la chiesa, l'oratorio e il campo di calcio, culla di talenti e vite spericolate, rivivono nei suoi occhi, nei gesti, nelle parole cariche di emozione e nostalgia. Ogni intervista, per me sta diventando una grande lezione di vita. Conosco persone speciali. Gaetano Pizzuto è, certamente, una di queste. Claudio Calzoni |