Intervista ad Arnaldo Vitangeli, Editore de "Lafinanzasulweb"
Oggi incontriamo Arnaldo Vitangeli, Editore de "La Finanza sul Web", che è sicuramente uno dei giornalisti più preparati e, direi, più scomodi, dell'intero panorama della informazione italiana. Molto attento ai risvolti economici e finanziari della politica italiana, è sicuramente una delle voci critiche più preparate del mondo dell'informazione.
Lo incontriamo, naturalmente virtualmente, passeggiando tra le vie di Roma illuminate dalle luci natalizie. Certo, la tristezza della gente è palpabile, le mascherine lasciano solo intravedere gli occhi dei passanti. Sguardi tristi e pensosi. La disgrazia delle tante vite rubate dal virus, la paura serpeggiante tre le case e le generazioni, il terrore di molte categorie economiche e commerciali colpite dai lockdown e le imposizioni governative, incombono sulla città, sulla Capitale, come macigni. Un Natale difficile aspetta tutti noi. Anche a Torino, confermo, viviamo una situazione che definire disperata non è esagerato. Iniziamo l'intervista, visto che i lettori non aspettano altro... A che cosa serve, oggi, in grazia al Covid19, avere un blog con la missione di spiegare in modo semplice e comprensibile da tutti argomenti complessi e poco popolari come la finanza e la politica? Quali sono le tematiche e gli obiettivi de Lafinanzasulweb e della sua Redazione? Innanzitutto devo premettere che non penso che i temi economici e politici siano poco popolari è, piuttosto, il modo in cui vengono trattati dai Media a renderli indigesti per il pubblico. Per quanto riguarda l'Economia, in genere si intervistano "esperti" che hanno fondamentalmente uno scopo: convincere il lettore che le questioni sono troppo complicate e che non le può capire e, di conseguenza, deve affidarsi a chi conosce la materia. D'altronde, Ford diceva che è un bene che l'uomo della strada non comprenda il sistema finanziario, perché altrimenti scoppierebbe immediatamente una rivoluzione. Per quanto riguarda invece la politica si parla di questioni marginali, di Partiti e di poltrone, ma non si svolgono mai dibattiti in cui si presentano diverse visioni del mondo e della società. I blog come il mio, che invece cercano di spiegare il mondo in cui viviamo focalizzandosi sui temi fondamentali e usano un linguaggio comprensibile, riscuotono un grande successo. Per dare un esempio chiaro il canale youtube de IlSole24Ore ha 40 mila iscritti, il mio, "lafinanzasulweb" ne ha 70 mila, quasi il doppio. Credo sia la dimostrazione che non manca l'interesse per questi temi, quanto la fiducia in coloro che li trattano sui grandi Media. Il Covid, poi, non ha fatto altro che aumentare il desiderio del pubblico di avere informazioni e analisi fuori dal racconto, sempre meno credibile, del mainstream. Come si sveglia Arnaldo Vitangeli ogni mattina, quando sorge il sole, sapendo che il leone e la gazzella stanno facendo di tutto per comparire in un suo video d'inchiesta? Ci racconti per una volta la sua storia dopo che ci ha abituato a scoprire quella degli altri. In un certo senso mi sono trovato a fare questo lavoro, che ora è una passione immensa, controvoglia. Circa dieci anni fa ho iniziato a lavorare nella rivista fondata da mio padre, "la Finanza", e ho pensato che fosse giusto usare anche i nuovi Media come internet per far conoscere il nostro lavoro, così ho aperto il canale youtube "lafinanzasulweb". In quella prima fase però non volevo apparire, il volto del canale era una mia collaboratrice, che introduceva i servizi tratti dagli articoli. Erano in genere scritti da me e venivano montati con immagini di copertura. Questi video hanno iniziato ad avere un successo insperato e ci veniva chiesto da parte del pubblico di produrne sempre più spesso ma il processo era lungo e anche costoso, quindi il fatto di apparire per "raccontare" gli articoli è stata un'esigenza più che una scelta. Ora mi sembrerebbe impossibile, di fronte a una notizia importante o a una questione cruciale, non mettermi davanti a una telecamera per registrare un commento o un'analisi. Quali sono state le maggiori soddisfazioni legate alla sua professione? Naturalmente non le chiedo un elenco o un curriculum ma credo che i successi professionali degli intervistati interessino molto i nostri lettori, soprattutto se declinati da un punto di vista personale. Non è facile rispondere a questa domanda, ma dovendo scegliere direi che ai primi posti ci sono un video girato a luglio del 2017 in cui sostenevo che i sondaggi ufficiali, che davano il PD e il M5S molto vicini e Forza Italia nettamente sopra la Lega erano falsi e che il Movimento 5 Stelle e la Lega avevano numeri molto più alti. In effetti, a differenza dei vari sondaggisti, ho dato le percentuali quasi esatte delle politiche di qualche mese dopo ma, soprattutto, è il format sette+ che produciamo insieme a Eugenio Miccoli, con la Direzione Artistica di Dagon Lorai e con l'aiuto di Beatrice Silenzi a essere la cosa di cui sono più orgoglioso, sia perché è un progetto corale che porto avanti con persone che stimo moltissimo e di cui sono amico, sia perché ha un'attenzione per elementi stilistici che non c'era nei miei lavori precedenti. Spostiamo l'attenzione verso chi vorrebbe intraprendere la carriera di giornalista o di professionista nel mondo del giornalismo. Crede che i giovani possano ancora trovare da vivere facendo questo mestiere? Pensa che si possano ancora aprire delle porte remunerative a chi è appassionato, soprattutto dopo questa tragedia chiamata Covid 19 che, oltre aver seminato morte e terrore, ha demolito tanti settori economici? Dipende da cosa si intende per giornalismo. I giornalisti mainstream sono sempre meno letti e creduti dal pubblico ma, al tempo stesso, sono pagati sempre di più. E' una casta autoreferenziale. L'Informazione in rete, al contrario, consente di raggiungere moltissime persone e di veicolare idee e visioni del mondo a un pubblico molto vasto ma è pagata pochissimo. Se si sceglie questa strada, molto difficile, lo si deve fare per passione e, in questo senso, credo ne valga la pena. Se si punta, invece, a guadagnare tanto e ad avere una sicurezza per il futuro è meglio cercare in altri ambiti. Ci parli dei suoi progetti presenti e futuri, e di come pensa che si possa uscire da questo incubo generalizzato provocato dal virus. Nel prossimo futuro sarò molto impegnato con alcuni nuovi format del canale e con la scrittura di un libro in cui sto cercando di mettere insieme le varie tessere del puzzle della società attuale, in modo da dare una visione d'insieme di quali siano i problemi e le possibili soluzioni, ovviamente dal mio punto di vista. Per quanto riguarda il Covid, invece, ritengo che il racconto fatto dai media e dalle istituzioni politiche e sanitarie sia molto distorto. Il virus esiste, ovviamente, ma non stiamo vivendo nella Milano ai tempi della peste raccontata da Manzoni. Il vero problema, ancora una volta, è economico e politico. I tagli alla sanità degli scorsi decenni hanno trasformato il virus di un'influenza, pur brutta e pericolosa, in una catastrofe ma il punto è che questo al grande Potere Economico, che controlla la politica, è convenuto. Questa pandemia e le misure discutibilissime prese per contrastarla stanno distruggendo la Piccola Impresa ma stanno facendo guadagnare miliardi e miliardi alle grandi multinazionali, non solo farmaceutiche. Credo questo sia il punto centrale da cui partire per comprendere il fenomeno. Ringrazio Arnaldo Vitangeli per la cortesia e la disponibilità. La città intorno sta per entrare in coprifuoco. Certo cambiasse tutto molti sarebbero felici. Ripensandoci, sta già cambiando tutto. Speriamo si abbia, insieme, la forza di reagire. Un saluto. Pier Giorgio Tomatis Claudio Calzoni |