Intervista a Wilma Coero Borga
Ci sono Scrittori o Scrittrici che quando si presentano o parlano di sè assomigliano a quei venditori di un qualunque mercato rionale che urlano per attirare l'attenzione. Wilma Coero Borga no. Lei non ne ha bisogno. Sa di essere un'Autrice coi fiocchi e che quindi non deve usare espedienti di marketing per affascinare i suoi potenziali Lettori. Le basta sussurrare o scrivere...
La incontriamo in una Fiera e la intervistiamo nonostante il caotico vociare che ci avvolge come un mantello d'altri tempi.
Wilma Coero Borga... un nome e un cognome importante. Che ne dici di parlarci di te, di farti conoscere dai nostri Lettori? Raccontaci chi sei e quale ritieni sia la tua missione nella vita.
Sono nata a Torino, dove ho compiuto gli studi e mi sono laureata in Scienze e Arti della Stampa presso il Politecnico ma vivo da trent’anni in provincia di Pavia, luogo in cui ho iniziato la mia attività professionale nel campo dell’Editoria lavorando presso Case Editrici e tipografie. Attualmente mi occupo anche di amministrazione e ho quindi due anime: una tecnica e l'altra artistica. Nel 2002 La Goliardica Pavese ha pubblicato il mio primo libro come Autrice (Pavia. Sensazioni di un viaggio), a cui nel corso degli anni ne sono seguiti altri. Ho chiuso il filone narrativo-fotografico dei libri che parlano di un luogo, con Torino, pubblicato nel 2019. Al mio attivo ho otto pubblicazioni con diverse Case Editrici non a pagamento (NAP, Non A Pagamento, da distinguere dalle EAP, Editrici A Pagamento, NdG), tra cui un racconto di vita vissuta "Profumo di nonna", un racconto-saggio sull’Alzheimer "Perché mi chiami mamma?", due romanzi "Anime perfette" (introspettivo), "La più autentica soddisfazione" (romanzo familiare sulla condizione della donna nella società, il quale ha vinto il concorso "Acqui inedito romanzo familiare" nel 2021, premiato con la pubblicazione) e, infine, un racconto per bambini/ragazzi da 6 a 99 anni "Rinaldo e il mistero del calice avvelenato", uscito prima del Natale 2022 per i tipi di PAV Edizioni.
La mia missione, il mio destino? Credo di esserci proprio dentro occupandomi di ciò che mi piace da sempre: scrivere e creare libri alzando sempre di più l’asticella e confrontandomi con me stessa. Ho unito la mia passione e il lavoro e quando questi coincidono è una fortuna!
Interessante. Approfondiamo ancora di più l'aspetto Culturale della tua vita. Cosa fai in tal senso, a quali eventi partecipi e cosa comporta tutto ciò?
Prendo spunto dall’ultimo progetto Libro: Rinaldo. Ho voluto che fosse pubblicato con un’impaginazione ad Alta Leggibilità per renderlo fruibile anche ai dislessici. Perché la lettura è un diritto di tutti, soprattutto dei bambini. Fare qualcosa per aiutare chi ha questa disabilità si può e si deve e per questo spero di aprire uno spiraglio, per render sempre più visibile tale realtà. Mi recherò nelle scuole e le biblioteche e in tutti i luoghi che mi accoglieranno insieme a Rinaldo per parlare del “prodotto libro”, con l’intento di divulgare la Storia in modo semplice, attraverso le storie della Storia ma, soprattutto, desidero sensibilizzare la società e le scuole affinché si affronti sempre di più e meglio il problema della dislessia, partendo dai primi anni di scolarizzazione.
Partecipo a eventi e fiere del Libro e organizzo anche gruppi di Scrittori con i quali partecipare alle fiere e condividere esperienze e conoscenze arricchenti.
Richiede impegno e fatica ma i risultati ripagano sempre del tempo impiegato a realizzarli e la conoscenza di persone nuove è ogni volta stimolante.
Restiamo nel campo degli impegni e dei desideri. Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Il mio sogno è continuare in questa direzione. Da qualche mese dirigo una rubrica di Editoria all’interno di una rivista online di grafica e stampa e la strada da percorrere è ancora lunga. Forse imparerò a scrivere come un giornalista pubblicista e magari potrò esser d’aiuto a chi vorrà accostarsi alla Scrittura e alla lettura in un mondo, quello Editoriale, che nasconde insidie e soddisfazioni.
Dai desideri passiamo ai ricordi. Qual è il tuo ricordo artistico più bello?
Ce ne sono alcuni più interessanti di altri. Ad esempio il mio primo libro battuto a macchina e rilegato da me a 11 anni e anche "Lo scarabeo d’oro", racconto a fumetti scritto e disegnato a scuola in seconda classe primaria insieme ai miei compagni e stampato dalla maestra e che ci fruttò la vittoria di un Concorso. I libri vinti sono conservati tuttora nella mia personale libreria.
Abbiamo appurato la tua grandissima competenza. A questo punto, te la senti di dare consigli ai tuoi e ai nostri fan?
I nostri sostenitori, ovvero i Lettori, non hanno bisogno dei miei consigli, se non quello di continuare a farsi stupire dalle storie e di leggere. Perché la lettura è un grande sogno, un’emozione che si rinnova.
Bene, ora giochiamo un po' insieme. Sali sulla macchina del tempo e va nel futuro. Dove ti vedremo noi che possiamo raggiungerti solo un secondo per volta? E cosa starai facendo?
Non riesco a vedermi nel futuro. Quel che è certo è che farò di tutto per renderlo sempre appassionante e coinvolgente. Forse, potrei azzardare questo. Mi leggerete nella mia rubrica di Editoria MetaAlice, dove un’altra persona illuminata mi ha inserita con insistenza e lungimiranza. Sto parlando del mio maestro: Marco F. Picasso che dirige da 14 anni la rivista online MetaPrintArt e forse starò terminando un’altra opera faticosa e densa di insidie: il mio primo romanzo storico che parla di un personaggio che per me era un mito da bambina e lo sarà sempre.
Arrivati a questo punto che ne dici di rivelarci in quale modo La Gazzetta di Hogwords e la Casa Editrice Hogwords potrebbero esserti d'aiuto in futuro?
Non so rispondere con precisione, però già pubblicando questa intervista mi è d’aiuto e in futuro chissà, potrebbe nascere una collaborazione.
Col suo sorriso stampato in bocca, Wilma ci restituisce il microfono e ci dà appuntamento a un prossimo evento, non prima, però, di lanciare un ultimo augurio ai nostri Lettori.
Auguro a tutti i lettori de La Gazzetta di Hogwords di leggere e imparare, apprendendo dalle esperienze altrui, anche diverse dalla propria sensibilità e cultura, e vivendo le proprie con convinzione e coraggio.
Pier-Giorgio Tomatis
La incontriamo in una Fiera e la intervistiamo nonostante il caotico vociare che ci avvolge come un mantello d'altri tempi.
Wilma Coero Borga... un nome e un cognome importante. Che ne dici di parlarci di te, di farti conoscere dai nostri Lettori? Raccontaci chi sei e quale ritieni sia la tua missione nella vita.
Sono nata a Torino, dove ho compiuto gli studi e mi sono laureata in Scienze e Arti della Stampa presso il Politecnico ma vivo da trent’anni in provincia di Pavia, luogo in cui ho iniziato la mia attività professionale nel campo dell’Editoria lavorando presso Case Editrici e tipografie. Attualmente mi occupo anche di amministrazione e ho quindi due anime: una tecnica e l'altra artistica. Nel 2002 La Goliardica Pavese ha pubblicato il mio primo libro come Autrice (Pavia. Sensazioni di un viaggio), a cui nel corso degli anni ne sono seguiti altri. Ho chiuso il filone narrativo-fotografico dei libri che parlano di un luogo, con Torino, pubblicato nel 2019. Al mio attivo ho otto pubblicazioni con diverse Case Editrici non a pagamento (NAP, Non A Pagamento, da distinguere dalle EAP, Editrici A Pagamento, NdG), tra cui un racconto di vita vissuta "Profumo di nonna", un racconto-saggio sull’Alzheimer "Perché mi chiami mamma?", due romanzi "Anime perfette" (introspettivo), "La più autentica soddisfazione" (romanzo familiare sulla condizione della donna nella società, il quale ha vinto il concorso "Acqui inedito romanzo familiare" nel 2021, premiato con la pubblicazione) e, infine, un racconto per bambini/ragazzi da 6 a 99 anni "Rinaldo e il mistero del calice avvelenato", uscito prima del Natale 2022 per i tipi di PAV Edizioni.
La mia missione, il mio destino? Credo di esserci proprio dentro occupandomi di ciò che mi piace da sempre: scrivere e creare libri alzando sempre di più l’asticella e confrontandomi con me stessa. Ho unito la mia passione e il lavoro e quando questi coincidono è una fortuna!
Interessante. Approfondiamo ancora di più l'aspetto Culturale della tua vita. Cosa fai in tal senso, a quali eventi partecipi e cosa comporta tutto ciò?
Prendo spunto dall’ultimo progetto Libro: Rinaldo. Ho voluto che fosse pubblicato con un’impaginazione ad Alta Leggibilità per renderlo fruibile anche ai dislessici. Perché la lettura è un diritto di tutti, soprattutto dei bambini. Fare qualcosa per aiutare chi ha questa disabilità si può e si deve e per questo spero di aprire uno spiraglio, per render sempre più visibile tale realtà. Mi recherò nelle scuole e le biblioteche e in tutti i luoghi che mi accoglieranno insieme a Rinaldo per parlare del “prodotto libro”, con l’intento di divulgare la Storia in modo semplice, attraverso le storie della Storia ma, soprattutto, desidero sensibilizzare la società e le scuole affinché si affronti sempre di più e meglio il problema della dislessia, partendo dai primi anni di scolarizzazione.
Partecipo a eventi e fiere del Libro e organizzo anche gruppi di Scrittori con i quali partecipare alle fiere e condividere esperienze e conoscenze arricchenti.
Richiede impegno e fatica ma i risultati ripagano sempre del tempo impiegato a realizzarli e la conoscenza di persone nuove è ogni volta stimolante.
Restiamo nel campo degli impegni e dei desideri. Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Il mio sogno è continuare in questa direzione. Da qualche mese dirigo una rubrica di Editoria all’interno di una rivista online di grafica e stampa e la strada da percorrere è ancora lunga. Forse imparerò a scrivere come un giornalista pubblicista e magari potrò esser d’aiuto a chi vorrà accostarsi alla Scrittura e alla lettura in un mondo, quello Editoriale, che nasconde insidie e soddisfazioni.
Dai desideri passiamo ai ricordi. Qual è il tuo ricordo artistico più bello?
Ce ne sono alcuni più interessanti di altri. Ad esempio il mio primo libro battuto a macchina e rilegato da me a 11 anni e anche "Lo scarabeo d’oro", racconto a fumetti scritto e disegnato a scuola in seconda classe primaria insieme ai miei compagni e stampato dalla maestra e che ci fruttò la vittoria di un Concorso. I libri vinti sono conservati tuttora nella mia personale libreria.
Abbiamo appurato la tua grandissima competenza. A questo punto, te la senti di dare consigli ai tuoi e ai nostri fan?
I nostri sostenitori, ovvero i Lettori, non hanno bisogno dei miei consigli, se non quello di continuare a farsi stupire dalle storie e di leggere. Perché la lettura è un grande sogno, un’emozione che si rinnova.
Bene, ora giochiamo un po' insieme. Sali sulla macchina del tempo e va nel futuro. Dove ti vedremo noi che possiamo raggiungerti solo un secondo per volta? E cosa starai facendo?
Non riesco a vedermi nel futuro. Quel che è certo è che farò di tutto per renderlo sempre appassionante e coinvolgente. Forse, potrei azzardare questo. Mi leggerete nella mia rubrica di Editoria MetaAlice, dove un’altra persona illuminata mi ha inserita con insistenza e lungimiranza. Sto parlando del mio maestro: Marco F. Picasso che dirige da 14 anni la rivista online MetaPrintArt e forse starò terminando un’altra opera faticosa e densa di insidie: il mio primo romanzo storico che parla di un personaggio che per me era un mito da bambina e lo sarà sempre.
Arrivati a questo punto che ne dici di rivelarci in quale modo La Gazzetta di Hogwords e la Casa Editrice Hogwords potrebbero esserti d'aiuto in futuro?
Non so rispondere con precisione, però già pubblicando questa intervista mi è d’aiuto e in futuro chissà, potrebbe nascere una collaborazione.
Col suo sorriso stampato in bocca, Wilma ci restituisce il microfono e ci dà appuntamento a un prossimo evento, non prima, però, di lanciare un ultimo augurio ai nostri Lettori.
Auguro a tutti i lettori de La Gazzetta di Hogwords di leggere e imparare, apprendendo dalle esperienze altrui, anche diverse dalla propria sensibilità e cultura, e vivendo le proprie con convinzione e coraggio.
Pier-Giorgio Tomatis