Intervista allo scrittore bolzanino Clambagio (Claudio Bianchetti)Il romanzo "Scandalo in Val Gardena-nessuno resterà impunito" ha colpito nel segno. Le giurie di vari concorsi letterari sono state impressionate dalla storia raccontata nel libro, tanto da tenerlo spesso in considerazione nelle liste dei premiati. Dietro alle pagine, così ricche di pathos e di coinvolgimento emozionale, dietro alla potenza del racconto e dei fogli stampati che ci regalano una lettura appassionante, c'è un uomo, uno scrittore, una persona simpaticissima che ha accettato di aprirsi, un po', alle mie domande. Ecco a voi, carissimi lettori, l'intervista che ci ha regalato.
Conosciamoci meglio, chi è Clambagio? Ci disegni il suo autoritratto. Il mio nome è Bianchetti Claudio. Sono nato a Santa Cristina in Val Gardena e abito a Bolzano. Da pochi anni in pensione, lavoro tuttavia part-time con mio figlio, cui ho ceduto le mie attività. Sotto lo pseudonimo di “CLAMBAGIO” (acronimo dei miei quattro nomi di battesimo: Claudio, Amedeo, Battista, Giovanni) nel 2010 e nel 2012 ho pubblicato con la Casa Editrice Seneca di Torino i romanzi “FUERTH ITALIA – il destino gioca a dadi” e “LA FOTOSINTESI DEL DOLORE”. Nell’aprile del 2015 e nell’aprile 2016 la Casa Editrice Del Faro di Trento ha pubblicato il mio terzo e quarto romanzo, rispettivamente “MARIPOSITA… allungami la vita. Cronaca di un terremotato sepolto vivo.” e “NEL NOME DI SHAMASH – Uomo perbene/Uomo permale”. (finalista dei premi letterari nazionali “Piersanti Mattarella” e “Mario Soldati” nel 2016). I miei romanzi, che sono ambientati spesso nel mondo dinamico del lavoro, dove la letteratura italiana non è molto presente, non solo ne affrontano le problematiche socio/economiche, tema di grande attualità, ma forniscono anche vari spunti di riflessione sul destino degli uomini e sui valori della vita, temi che si sviluppano principalmente tramite i dialoghi dei vari protagonisti. È questo, essenzialmente, il mio filone narrativo che, a detta di critici e lettori, si presta molto bene a delle sceneggiature. Il mio ultimo romanzo pubblicato “SCANDALO IN VAL GARDENA – nessuno resterà impunito”, pubblicato a fine febbraio del 2022 dalla Casa Editrice Giovane Holden di Viareggio, è ambientato in Val Gardena e a Firenze, e affronta principalmente i temi dell’adozione, del destino, della vendetta e anche della condizione femminile negli anni Cinquanta. Nel corso dell’anno corrente ha vinto quattro premi letterari (sezione narrativa edita): 1. Premio Vittorio Alfieri ad Asti, 1. Premio G.A. Cibotto a Lendinara/Ro, 1. Premio Associazione EMA “Pesciolino Rosso” di Gavardo/BS, 3. Premio De Cia Bellati Canal a Belluno; oltre a numerosi diplomi di merito. Qual è, attualmente la definizione di sé stesso che preferisce? Una persona in cerca di verità, curiosa, appassionata. Entriamo nel tema della sua grande passione: la Letteratura. Ci può descrivere come e quando nasce il Claudio Bianchetti scrittore? Lei, per le “Edizioni Giovane Holden” ha scritto un’opera che ha favorevolmente impressionato le giurie di molti concorsi letterari e ha suscitato l’interesse di Franco Manzoni, noto critico letterario de “La Lettura”, l’inserto domenicale del Corriere della Sera. Racconta ai nostri lettori, l’idea, la stesura, la pubblicazione e il successo, insomma, l’avventura del suo romanzo “Scandalo in Val Gardena”? A sette anni, quando ero in colonia (12 Stelle di Cesenatico) mandavo ogni 2 giorni una lettera a mamma. Lettere che erano lunghe dieci pagine, scritte in italiano (mia mamma è del gruppo linguistico tedesco e io stesso ho frequentato tutte le scuole in lingua tedesca). Ho sempre avuto la passione della scrittura e della letteratura, che condivido con quella dell’arte in genere, della musica, dello sport (soprattutto del calcio), degli scacchi e della storia antica con particolare riferimento ad Annibale e ai Fenici. Il mio ultimo romanzo “Scandalo in Val Gardena” nasce da un mio bisogno personale, primordiale, quello di ricordare una persona che non ho mai conosciuto: mia madre biologica, che morì quando io avevo pochi mesi. Nel romanzo poi vengono sviluppati altri temi, tra i quali primeggiano quelli del destino e della vendetta, temi a me cari fin dai miei esordi di scrittore. Visto che abbiamo introdotto l’argomento può parlare delle emozioni personali che sono legate a filo doppio a questo libro? Da un punto di vista strettamente emotivo, questo romanzo è stato per me l’inno, il tributo a una persona a me cara, sconosciuta, di cui conservo gelosamente una piccola foto vecchia, ingiallita. La donna che mi ha donato la vita, come recita la dedica: A Katharina, una madre mai conosciuta. La morte fa dimenticare solo chi non si fa ricordare. Ha altre passioni? Sì, i viaggi. Il mare. Anche se sono nato e vivo in mezzo a questo panorama magnifico delle Dolomiti, il mare esercita su di me un’attrazione prodigiosa, sto male se non lo vedo almeno due volte l’anno e dicendo ciò non intendo solo il mare d’agosto, ma anche quello di inverno, delle lunghe passeggiate lungo la battigia. Visto che la Gazzetta è l’organo di informazione ufficiale delle Edizioni Hogwords, ed ha lettrici e lettori molto interessati al rapporto che si instaura tra i personaggi intervistati e i loro interessi letterari, musicali, emozionali, entriamo a gamba tesa nella sua storia personale. Quali sono stati i passi che la hanno condotta a pubblicare, a presentare le sue opere ad un editore e di conseguenza al pubblico? Da sempre avrei voluto pubblicare – far pubblicare – i miei racconti, i miei romanzi, che avevo iniziato a scrivere all’età di diciotto anni. Poi però, gli ingranaggi della vita e il mio diverso percorso lavorativo mi hanno impedito di seguire questo mio orientamento, questa mia passione, che ho ripreso soltanto nel 2010, con la pubblicazione del mio romanzo “Fuerth Italia – il destino gioca a dadi”, grazie all’interesse e alla fiducia in me riposta dal signor Peroncelli, giovane editore di una piccola Casa Editrice di Torino, la “Seneca”, che purtroppo non esiste più. I suoi cari come si sentono ad avere uno scrittore ormai famoso che gira per casa? Sono contenti e orgogliosi, ma non ne parliamo spesso. Ci parli del futuro. Sta scrivendo, pensando o organizzando cose nuove? Sì, ho appena finito un nuovo romanzo, di cui non voglio anticipare il titolo (che magari verrà cambiato dall’editore, anche se finora tutti i titoli dei miei manoscritti sono stati accettati). Si tratta sostanzialmente dell’osservazione della falsità nel mondo dell’arte (e non solo). Diciamo che è una via di mezzo tra un saggio e una trama desueta con un finale intrigante, che spero possa piacere e far riflettere i miei ipotetici, futuri lettori. Per finire ci racconti di questo periodo tremendo del virus. Ha avuto esperienze particolari, paure, tristezze o gioie inaspettate da raccontare? Cosa rimarrà nel suo cuore dei lunghi giorni passati in quarantena? Con quali speranze e desideri l’uomo Claudio Bianchetti sta tornando alla vita normale, se mai la vita ritornerà normale? Per me personalmente il periodo tremendo del virus – soprattutto quello dell’inizio del 2020 che ci vide tutti relegati in casa – non ha avuto effetti drammatici, anzi: mi ha consentito di dedicare il tempo al mio romanzo, vista l’assenza di attività lavorativa. Paura? No. Tristezza? Nemmeno. Piuttosto la consapevolezza degli eventi imprevisti che cambiano lo scenario della nostra vita, sconvolgendola, uno dei miei temi preferiti e ricorrenti, quello del destino. E a ben pensarci, ne abbiamo passati di eventi sconvolgenti e imprevisti soltanto a partire dai primi anni di questo ventunesimo secolo: gli attacchi del 2001 alle torri del World Trade Center di New York, il terremoto/maremoto del 2004 nell’Oceano Indiano, la crisi finanziaria mondiale del 2008, il disastro nucleare di Fukushima nel 2011, gli attacchi terroristici dei fondamentalisti islamici in Europa, la pandemia Covid, la guerra in Ucraina, l’emergenza climatica. Se la vita tornerà normale? Lo è già nuovamente. L’uomo ha la memoria corta, il che non depone a suo favore, ma ha anche la formidabile capacità di adattamento, cosa che gli ha permesso di superare indenne le decine di migliaia di anni che sta su questo piccolo pianeta. Guardiamo avanti con fiducia. Saluto Claudio Bianchetti con la certezza di aver presentato ai lettori uno scrittore che sa dove cercare nell'animo dei suoi personaggi, negli anfratti dei cuori e nelle menti dei tanti protagonisti delle sue storie e soprattutto sa raccontare le vicende che li riguardano con maestria, e credetemi, non succede spesso. Claudio Calzoni |