Profumi virtuali di Sagre d'Autunno. Un articolo di Paola Alessandra Taraglio.
PROFUMI VIRTUALI DI SAGRE D’AUTUNNO
Tra poco questa strana estate, ci manca un nulla, finirà e l’autunno arriverà con i suoi profumi ed i suoi colori. La nuova stagione purtroppo non ci porterà, come ogni anno, il dolce sapore delle Sagre paesane, eventi che ci offrono la possibilità di riscoprire gli antichi sapori dei prodotti della nostra Terra e la gioia di vivere straordinari momenti insieme e in allegria. Maledetto COVID che continui a stare tra noi rovinandoci la vita! Marca male, direbbero i nostri vecchi, ma facciamo buon viso a cattiva sorte e, come si usa adesso, non rinunciamo a questi appuntamenti imperdibili diventando anche noi “virtuali” e cercando di goderci lo stesso quello che passa il convento! Apriamo il PC e partiamo per una bella gita in Langa alla scoperta di panorami mozzafiato, di filari che si perdono a vista d’occhio, di colline che ci danno il senso dell’infinita bellezza della natura e che sono Patrimonio dell’Umanità. Riempiamoci gli occhi ed il cuore di questa straordinaria bellezza. E sin qui tutto bene ma c’è un però: ci mancano i profumi della terra, gli odori della vita in campagna, le voci che provengono dalle cascine che sorgono sui cocuzzoli delle colline e il sapore dell’uva che diventerà vino, e che vino! Pazienza: proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta delle prelibatezze gastronomiche che certamente troveremo allineate sui banchetti di ciascuna delle tante Sagre che ogni paese organizza e che ci allieteranno lo stomaco. Ahimè no! Siamo nella realtà virtuale e non nella realtà vera e tutto ciò ci è negato perché c’è il COVID, sempre lui, a guastare la nostra gita. Quindi niente pranzetti in trattoria, niente sorrisi amichevoli, no alle strette di mano, no agli amici con cui condividere gioia e sapori. Una tavolata di sette persone è diventato un pericoloso assembramento e quindi niente allegria perché il virus non ci vuole liberi e felici, il malefico! Dicono che dobbiamo abituarci sempre di più a questa realtà virtuale perché sarà il nostro futuro. Dicono, gli esperti, che non ci toglie per nulla il gusto di vivere e di apprezzare tutto ciò che ci sta attorno ma a me, sinceramente, non pare proprio che sia così. Sarà che sono tradizionalista ma credo proprio che il virtuale non possa sostituire il contatto umano, che un saluto fatto attraverso uno schermo non sia per nulla simile a quello fatto di persona e meno che mai ad un abbraccio, ad uno sguardo profondo diretto negli occhi che dà emozione e alla gioia di un sorriso vissuto senza mascherina. Quest’anno sognerò le Sagre di ieri, il Palio d’Asti, la Douja d’Or e tutto quanto mi ricorda quanto di più dolce offriva l’autunno con i suoi tepori e quei fantastici colori che assumono le foglie degli alberi prima che, nudi, affrontino l’inverno e i suoi rigori. Immaginare ciò che non è possibile fare fa comunque sognare e lascia uno spiraglio di speranza e di fiducia in un futuro che ci possa far ritornare presto ad una vita fatta di veri contatti umani, di sapori semplici, di sensazioni ed emozioni che ci diano un nuovo entusiasmo ed una carica vitale forte. Voglio credere che, il prossimo anno, si ritornerà a vivere un autunno “come una volta” con tanto di tradizioni immerse nella realtà vera come, da lunga consuetudine, perché tutto ciò da gusto alla vita. Chi vorrà restare nella realtà virtuale, credete a me, non sa cosa si perde! Paola Alessandra Taraglio