Incontro con Luigi Farina, creatore di "spaghettitaliani"Per i nostri lettori, che sappiamo attenti alla buona cucina e alle eccellenze italiane, questa intervista sarà, senz'altro, molto interessante. Ho l'onore di incontrare, davanti ad un buon piatto di spaghetti, l'inventore ed il manager più rappresentativo del famoso sito di proposte gastronomiche spaghettitaliani, che, in qualche modo, sta cercando di rivoluzionare il rapporto tra il modo di fare cucina e la Cultura, riscontrando molto successo tra giovani.
http://www.spaghettitaliani.com/index.php Parlando della mia passione per il cibo e dei miei tentativi passati di entrare nel mondo della ristorazione, non certo dimenticati, scopro in Luigi Farina un uomo dalle idee molto chiare e, direi, straordinariamente innovative. Un professionista, insomma, che merita il successo che sta ottenendo. Conosciamoci meglio, chi è Luigi Farina? Ci disegni il suo autoritratto. Sono Nato il 6 maggio 1952 a Palermo, la città dei colori, degli odori e dei sapori, e credo che le mie origini siano state determinanti per il mio avvicinamento al mondo della gastronomia. Aiutato dalla mia innata curiosità, sin da piccolo andavo alla ricerca del gelato più buono, dell'arancina più saporita o il panino con le panelle più fumante. In seguito, ho aperto la mia visione della vita. Il mio precedente impiego, lavoravo per delle multinazionali nel settore della biotecnologia medica, mi ha portato a girare in lungo e in largo l'Italia. Avevo la passione per la cucina sempre viva in me e questo amore mi ha aiutato a costruire il bagaglio Cultural culinario gastronomico. Provando l’emozione di assaggiare tantissime prelibatezze regionali, un po' in tutta Italia, ho pensato come fosse grande il valore della cucina italiana e quanto ci fosse bisogno di farla conoscere al pubblico. Come è nata l'idea di “spaghettitaliani” e la sua voglia di portar avanti iniziative originali e innovative? Nel 2000 ho deciso di cambiare vita e di lanciarmi nel mondo della gastronomia, creando uno dei primi Blog a essa dedicato, spaghettitaliani.com, che è oggi uno dei più conosciuti e visitati nel mondo della rete, andando sempre alla ricerca del bello e del buono. Con l’andare del tempo ho cercato di sperimentare nuove iniziative sempre con al centro il cibo, come la prima rubrica inserita su www.spaghettitaliani.com che ci ha dato tanto successo. Si intitolava “Musica con gusto” e ospitava interviste ad artisti più o meno famosi, fra cui voglio ricordare Lucio Dalla, Carmen Consoli, Ron, Paola Turci, Ficarra e Picone e tanti altri. In quelle interviste oltre che analizzare il mondo dello spettacolo indagavo sul rapporto degli artisti, dei cantanti e dei musicisti con il cibo e il vino. Ho pensato a molte iniziative, fino ad arrivare a una delle ultime che vedeva come protagonista la Pizza, “Pizzarelle a Go Go”, dove uno Chef accompagnava un Pizzaiolo nella preparazione delle gustosissime Pizzarelle, circa metà di una Pizza normale, e i partecipanti si mettevano in gara per determinare chi sarebbe riuscito a mangiarne di più. Naturalmente il vincitore si aggiudicava i premi che di volta in volta mettevano in palio gli sponsor. Ci parli di social e della loro importanza anche, e soprattutto, in quest'epoca di Covid19. I social sono senz'altro importanti ma vanno usati nella giusta misura e sempre nel rispetto degli altri, oltretutto possono aiutare molto anche dal punto di vista lavorativo, perché possono avvicinarci a fasce di persone che altrimenti sarebbe impossibile raggiungere. Questa domanda mi porta a parlare della nostra ultima iniziativa con cui stiamo proponendo delle attività del settore ristorazione “Passa a 2.0”. Tutto parte da una considerazione: Non tutte le attività del settore ristorazione sono in regola con le normative di legge in merito alla salute pubblica, soprattutto per quanto riguarda la segnalazione alla clientela degli ingredienti di quanto propongono (intolleranze), che la segnalazione di allergeni, come raccomandato dal Ministero della salute con lettera del 2015 per seguire quanto sancito dall'articolo 8 del Regolamento CE 1169/2011, e successivo Decreto legislativo 231/2017. Altro problema, molto attuale per via del Covid 19, è che i menù da presentare ai clienti devono essere sempre sanificati e il materiale cartaceo diventa difficile da gestire. La nostra proposta risolve in un solo colpo tutti questi problemi con l’uso delle nuove tecnologie, oltretutto dando anche una risposta ecologica visto che viene eliminato completamente l’uso della carta. Le attività che useranno il nostro sistema potranno realmente affermare di essere passate alla versione 2.0 del loro esercizio. A chi aderirà inseriremo in un Blog, a loro intestato, il loro listino, e di ogni prodotto presente nel listino sarà possibile visualizzare la scheda dettagliata con fotografia, descrizione, lista degli ingredienti (intolleranze) e la presenza di eventuali allergeni. Oltre a questo, creeremo dei QR Code tramite i quali si potrà visualizzare il menu nel proprio telefonino, controllare eventuali problemi di intolleranze, e gli allergeni, e ordinare. Questi QR Code potranno essere stampati su tabelle, adesivi, o cavalierini plastificati che potranno essere messi in bella vista o inseriti al centro dei tavoli sostituendo appieno i menu cartacei. Entriamo nel personale, ci parli della sua professione e cosa le dà più soddisfazione in campo professionale? Come ho scritto prima, una cosa che mi caratterizza da sempre è la mia curiosità e questo mi ha sempre spinto ad andare sempre alla ricerca del buono. Quello che mi dà più soddisfazione, che mi riempie di orgoglio è riuscire a scoprire o sperimentare qualcosa di nuovo e nello stesso tempo poterlo condividere con tutti quelli che mi leggono e che mi apprezzano. Questo mi spinge ancor di più nelle mie ricerche e sperimentazioni. Ha pubblicato anche dei libri e con quali Editori? Se no, le piacerebbe? Nel 2006 insieme a un po’ di amici abbiamo costituito l’Associazione Spaghettitaliani, di cui sono stato il Presidente, che purtroppo per vari motivi abbiamo chiuso a fine del 2018. Con l’Associazione, nel 2014, abbiamo autoprodotto un libro che ha avuto un buon successo, “Una Ricetta al Giorno… leva il medico di torno”, che ha come sotto titolo “365 Ricette - 365 Chef - 365 Storie”. 365 Chef diversi, provenienti da tutto il mondo, di cui alcuni di fama internazionale come Nicola Batavia, Heinz Beck, Pino Lavarra, Tano Simonato, solo per citarne alcuni, presentano e raccontano ognuno una propria ricetta, in quella che può essere definita un'agenda del gusto, nel rispetto della stagionalità, secondo il giorno dell'anno che gli è stato assegnato, e del salutismo, e da qui il titolo. Il libro è anche stato un modo per scattare una fotografia della Cucina Italiana a 360°, unificando così l'Italia gastronomica. Ho sempre avuto l’idea di pubblicare la seconda puntata di questo libro, cambiando un po’ di cose e dandogli più un taglio regionale che stagionale. I suoi amici e familiari come hanno contribuito a farla crescere professionalmente? Ho avuto al mio fianco molti amici e parenti che a più riprese mi hanno affiancato, soprattutto nel periodo in cui l’Associazione era in piedi, come mio figlio Francesco e Angela Viola che continua ad affiancarmi, a supportarmi e a sopportarmi. Si sente di dare qualche consiglio ai giovani che si affacciano solo ora alle porte del mondo del lavoro? Il consiglio che mi va di dare è di mettersi sempre in gioco, cercando di creare qualcosa di nuovo perché, soprattutto in questo momento, si deve necessariamente essere propositivi. Occorre cercare di dare il proprio contributo al rinnovamento di questo mondo che ha sicuramente bisogno di nuove opportunità. Non dobbiamo aspettare che gli altri ci diano le soluzioni, dobbiamo rimboccarci le maniche e andare avanti guardando, ottimisti, il futuro. Ci parli, appunto, del futuro. Sta scrivendo, pensando o organizzando cose nuove? Oltre a quello che vi ho già detto in una delle domande precedenti parlando di “Passa a 2.0”, sto lavorando per creare all'interno di spaghettitaliani.com un nuovo servizio dal nome “RistoGood”, mirato a selezionare e presentare le attività che abbiano un alto livello qualitativo nel settore della ristorazione, non solo nella produzione di pietanze ma anche nei servizi offerti, iniziando con i Ristoranti. Sono convinto che l’enogastronomia italiana, nonostante la crisi che sta attraversando, può e deve tornare a essere, a braccetto con il turismo, un settore trainante, che rende l’Italia unica e non seconda a nessuno ma solo se la qualità viene sempre mantenuta sempre ai massimi livelli. Non si può pensare di primeggiare e di emergere se non si ha un alto livello qualitativo. Questa operazione vuole contribuire, come da nostra consolidata politica, alla diffusione della buona cucina senza alcuno scopo speculativo, essendo il servizio che offriamo completamente gratuito, e senza scopo di lucro, quindi selezioneremo Ristoranti che abbiano dei canoni qualitativi che rispettano un disciplinare da noi creato con l’aiuto di esperti del settore, che ci affiancheranno in questa operazione. Come ultima cosa, avevo in programma un’iniziativa che mi piaceva tanto ma che abbiamo dovuto mettere da parte a causa del Covid, “Il Ruoto che unisce”, dedicato alla Pizza. Parte tutto dalla considerazione che il mondo Pizza è tediato da una serie di polemiche e di riconoscimenti di paternità che stanno riempendo pagine e pagine soprattutto nei social. In fin dei conti, fermo restando le tipicità di alcuni modi di fare la Pizza, questa è uno degli alimenti più antichi della nostra terra, come si può leggere nell'Eneide di Virgilio. Il grande poeta latino racconta di come Enea si meravigliasse del fatto che le prime popolazioni incontrate in Italia usassero mangiare anche il disco dove poggiavano i cibi che consumavano. Per noi siciliani basta pensare all'origine centenaria dello sfincione palermitano. Quindi con questa iniziativa, simpatica e coinvolgente, volevamo andare controcorrente e cercare di unire tutti i modi di cuocere e di preparare questo disco di pasta in tutta la nostra penisola, proponendo la cottura nel ruoto, nella teglia rotonda per pizza, chiamandolo appunto “il Ruoto che unisce”. Per finire ci racconti di questo periodo tremendo del virus. Cosa rimane di questi giorni di quarantena? Con quali speranze e desideri si appresta al ritorno della vita normale? Quest’anno è stato terribile, abbiamo vissuto momenti veramente difficili, soprattutto perché è venuto a cadere uno dei punti fermi su cui si basa la vita sociale dei giorni d’oggi, che è la socializzazione, il trovarsi insieme ad altri per fare qualcosa in comune, molte delle attività abituali di ogni giorno ci sono state proibite ed è stato veramente pesante. Io e i miei collaboratori da un lato non abbiamo potuto più organizzare eventi pubblici, come per esempio quelli che volevamo organizzare con “IL Ruoto che unisce”, ma dall'altro lato abbiamo intensificato il nostro lavoro in internet sia con il nostro spaghettitaliani.com che con i nostri canali social, nella speranza di avere contribuito un po’ a fare sentire meno sole le persone confinate in casa. Finiti gli spaghetti, ci concediamo una bella e buonissima pizza al tegamino continuando le nostre confidenze. Luigi Farina è un vulcanico innovatore della comunicazione e del modo di fare ristorazione e Cultura gastronomica. Ringrazio Luigi per la cortesia e la gentilezza dimostrata nel rispondere alle domande. La cucina, la ristorazione, mai come adesso vivono un momento di difficoltà, vuoi per la crisi, per lo svuotamento delle città dovuto a questa maledetta pandemia. Luigi, e tanti come lui, ci stanno insegnando che la qualità e la professionalità nel lavoro, uniti a una profonda passione per quello che facciamo, sia il miglior modo per affrontare e risolvere le difficoltà. Grazie di tutto, a nome di tutti i nostri lettori. Claudio Calzoni |