Intervista a Ruggero CivitaRUGGERO CIVITA, un poeta semplice, che ama la Natura e la Classicità
Ruggero Civita è nato a Torino nel 1987, sotto il segno creativo dei Gemelli. Vive a Pinerolo e lavora come operaio a Orbassano. La poesia, le buone letture, il nuoto e le passeggiate nella natura, sono le sue grandi passioni. È un giovane riflessivo, molto attento alle problematiche della nostra contraddittoria epoca e crede che, nella vita, ideali e valori siano estremamente importanti, perché non si può vivere solo per lavorare o per fare soldi. L'essere umano ha una sua profonda componente spirituale, che deve essere accudita e alimentata, perciò, occorre più che mai garantire del tempo alle esigenze dello spirito. CHI È RUGGERO CIVITA? Sono una persona comune, dotato di una sensibilità profonda, legata a una intensa vita interiore, forse è anche per questo che sono poeta. Il poeta è una persona che soffre due volte, cioè, per se stesso e per gli altri. Possiamo dire che il poeta è uno specchio della società in cui vive e io mi sento così. QUANDO HAI INIZIATO A SCRIVERE? Ho sempre amato la poesia. Ho iniziato a scrivere intorno ai 20 anni, in seguito alla delusione per un amore non corrisposto. Ho cercato conforto, a quel dolore, nei versi e nelle strofe delle poesie. QUALI SONO I POETI CHE PREFERISCI, QUELLI SU CUI TI SEI FORMATO? Il primo è Dante, che è il maestro di tutti coloro che si dedicano alla poesia, in primis per noi Italiani. Poi, un altro grande è Petrarca, un maestro della poesia d'amore. Anche Leopardi mi piace molto. Tra i poeti stranieri, i miei preferiti sono il cileno Pablo Neruda e lo statunitense Charles Bukowski. COSA SIGNIFICA ESSERE POETA? Significa saper trasmettere i flussi della propria interiorità e i moti della propria anima agli altri, attraverso il linguaggio affascinante della Poesia. Il poeta è colui che sa e che riesce a elargire le proprie emozioni ai lettori, trasformandole da individuali in universali. CHE COSA CI INSEGNANO I CLASSICI? Ci insegnano a conoscere cosa è accaduto nel passato, ci insegnano a capire la Storia e a confrontarci con chi è vissuto prima di noi. Secondo me, non possiamo fare a meno dei classici, in quanto sono basilari per la nostra formazione culturale e spirituale. Un classico autentico... è per sempre! HAI GIÀ PUBBLICATO QUALCOSA? QUALI SONO I TUOI PROGETTI PER IL FUTURO? Ho pubblicato il mio primo libro, composto da poesie e dialoghi, intitolato "Preghiere dall'alto degli Inferi", con prefazione dello scrittore pinerolese Postremo Vate, per i tipi della casa editrice HOGWORDS, di Pier Giorgio Tomatis. È la mia prima opera, poesie semplici ma profondamente vissute, perciò ne sono orgoglioso. Per quanto riguarda il futuro, vorrei dedicarmi sempre più alla poesia e leggere tutti i libri che non conosco. Ho scritto un altro buon numero di poesie, che potrebbero presto diventare un altro libro. Mi piacerebbe, inoltre, scrivere un romanzo storico sulla caduta di Roma e del suo Impero: sarebbe il coronamento di un bel sogno! Intervista a cura di Fabrizio Legger |